Concorso scuola 2020: quali gli scenari possibili per i bandi dopo il decreto scuola Il punto dopo l'ultimo decreto scuola

 

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4 min di lettura

Concorso scuola 2020: quali gli scenari possibili per i bandi. Durante la giornata di ieri si è tenuto l’ultimo Consiglio dei ministri che oltre ad aver approvato un ingente piano per la liquidità delle imprese ha posto alla sua attenzione anche un importante decreto scuola. Ad illustrare le peculiarità del decreto è intervenuta Lucia Azzolina, attuale Ministro dell’istruzione che – tra le altre misure – ha anche adottato provvedimenti per l’emergenza coronavirus 2020. E per quanto riguarda i bandi 2020 in Gazzetta?

Sebbene non siano mancate le polemiche per alcune delle decisioni prese (soprattutto per la proroga sulla formazione delle graduatorie), la Azzolina ha comunque ribadito che le nuove assunzioni 2020 e i concorsi scuola andranno avanti. Può essere utile al momento fare un passo indietro per fare chiarezza sulle procedure e i termini più corretti da utilizzare.

Perché bisogna bandire i concorsi anche durante l’emergenza sanitaria?

Si tratta fondamentalmente di concorsi che erano già previsti. In particolare, le precedenti normative, avevano già programmato le nuove assunzioni di personale sia tramite procedure ordinarie (concorso ordinario per laureati con 24 CFU) sia tramite procedure straordinarie nate appositamente per stabilizzare i docenti precari. In altri termini, sono assunzioni già coperte sia dal punto di vista legislativo che finanziario.

Inoltre, anche la legge stabilisce che i concorsi devono necessariamente essere banditi. Durante i mesi scorsi infatti, il Parlamento ha approvato il cd. Decreto Milleproroghe (D.L. 162/2019) che prevede un termine entro cui i bandi devono essere pubblicati.

Il termine previsto è il 30 aprile. 

I bandi del concorso scuola 2020: cosa prevede il decreto

L’attuale decreto legge sulla scuola prevede che i concorsi dovranno essere banditi facendo salvo il parere del CSPI, ossia del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Ferme restando le vicende pregresse sul parere che avrebbe dovuto rendere il CSPI (e che non è stato ad ora rilasciato), si prevede nel nuovo decreto che, a decorrere dal giorno successivo all’entrata in vigore dello stesso e fino al perdurare della vigenza dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, il CSPI debba rendere il proprio parere nel termine di 7 giorni dalla richiesta da parte del Ministro dell’istruzione.

Decorso il termine di sette giorni, si può prescindere dal parere.

Dunque, dopo l’entrata in vigore del D.L. Scuola (che, ricordiamo, deve essere pubblicato in Gazzetta ufficiale) il CSPI ha un’ultima chance per rendere il parere necessario ai concorsi.

Se manca il parere del CSPI

Cosa succede con il parere del Consiglio?

  • Se il parere viene reso nel termine di 7 giorni, il Ministero può bandire i concorsi. In tale ipotesi, dal momento che il parere del Consiglio è obbligatorio da richiedere ma non vincolante, il Ministero può decidere di uniformarsi al parere reso – ad esempio apportando le modifiche che vengono intimate dal CSPI – oppure di bandire i concorsi nella versione originaria;
  • Se il parere non viene reso nel termine di 7 giorni, il Ministero può procedere senz’altro a bandire i nuovi concorsi scuola.

Anche se il Ministero dell’Istruzione comunque conserva la sua autonomia nella pubblicazione dei bandi, la richiesta di parere è comunque una formalità prevista dalla legge che deve essere rispettata.

Cosa succede se pubblicano i bandi di concorso scuola 2020

La pubblicazione dei bandi di concorso entro aprile non implica che le prove debbano necessariamente svolgersi a breve.

Precisazione

E’ molto importante avere ben presente la differenza tra il bando di concorso e le prove del concorso. Il bando di concorso (in questo caso più di uno) viene pubblicato prima delle prove e tra questo e gli esami effettivi dei candidati possono intercorrere diverse settimane o anche mesi.

Quindi, ricapitolando concorso scuola bandi in arrivo. Ecco i passaggi:

  • i bandi sono attesi a stretto giro (entro il 30 aprile);
  • sarà possibile fare domanda per partecipare;
  • le prove si terranno dopo il 15 maggio. 

Chiaramente, vista l’emergenza sanitaria, è chiaro che le prove non si terranno a fine maggio o a giugno. E’ molto più probabile, invece, uno slittamento delle prove stesse. Ciò che si rende necessario ad oggi è che la procedura venga formalmente avviata tramite la pubblicazione dei bandi di concorso.

Tra i bandi in Gazzetta ufficiale e le prove effettive intercorrerà del tempo che può essere impiegato anche e soprattutto per ottimizzare la preparazione in vista dei concorsi.

 

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