Italia e coronavirus: ecco cosa c’è nel nuovo decreto marzo “Cura Italia” Le nuove manovre economiche

 

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Italia e coronavirus: ecco cosa c’è nel nuovo decreto “Cura Italia”. Sono passate un paio di ore dalla diretta web tenuta dal premier Giuseppe Conte in cui si è passato in rassegna il pacchetto di misure pensate per fronteggiare questa emergenza coronavirus.

Atteso che il covid-19 non sembra risparmiare lavoratori, imprese e sistema sanitario, le nuove misure non sono altro che un primo step verso un disegno più grande che sarà attuato con una serie di nuovi decreti.

Il decreto “Cura Italia”, denominato anche Decreto Marzo, permette di utilizzare una parte delle risorse stanziate per l’emergenza sui settori che – più di altri – sembrano aver bisogno di una boccata d’ossigeno. Stop mutui prima casa, canone RAI e bollette più basse. Quali sono le misure previste nel nuovo decreto? Quali sono le nuove assunzioni 2020 e soprattutto quali le misure per la nostra economia?

Nota. Si precisa che quella che segue è solo una sintesi delle misure del nuovo decreto che sarà varato a breve.

Il decreto “Cura Italia”: la Sanità

Per la Sanità sono stanziati quasi 3 miliardi di euro (in particolare 1,5 miliardi al sistema sanitario nazionale e altri 1,5 miliardi al Fondo per le emergenze nazionali presso la Protezione civile). La parte delle risorse economiche destinate al SSN sarà impiegata per:

  • remunerare l’ingente numero di ore di lavoro straordinario accumulate dal personale medico-sanitario durante i giorni passati e quelli a venire;
  • aumentare del 50% i posti letto per i reparti di terapia intensiva;
  • aumentare del 100% i posti letto nelle unità operative di pneumologia e malattie infettive

Si rendono possibili accordi con cliniche private le quali potranno “mettere a disposizione personale, immobili e macchinari”.

Inoltre, tra le misure, vi è anche un potenziamento del sistema sanitario militare che potrà procedere a nuove assunzioni per 120 nuovi medici e 200 infermieri.

Approfondimento: leggi anche Coronavirus: 20mila nuove assunzioni nella Sanità. Pubblicato il decreto

Il lavoro

Previsti ammortizzatori sociali per altre 9 settimane a partire dall’entrata in vigore del decreto. In particolare, la cassa integrazione sarà estesa anche alle imprese con meno di 5 dipendenti, coprendo un periodo appunto di 9 settimane. Sono state bloccate poi le procedure di licenziamento intervenute a partire dal 23 febbraio.

Tra le diverse misure, si stabilisce poi per i dipendenti con figli al di sotto dei 12 anni potranno fruire di voucher baby-sitter di 600 euro circa oppure di un congedo parentale di 15 giorni pari al 50% della retribuzione ordinaria. Il voucher è quasi raddoppiato per il personale sanitario, salendo a 1.000 euro.

L’assenza dovuta a stato di quarantena sarà equiparato ad una normale assenza per malattia.

Non mancheranno anche altre misure specifiche e mirate come ad esempio sostegno all’editoria, rimborsi per spettacoli e regimi agevolati per alcune categorie di lavoratori come stagionali.

Le partite IVA

Ad oggi previsti 600 euro di contributo una tantum per le partite IVA. Questa misura, che sarà quasi sicuramente prorogata anche per il mese di aprile, è affiancata anche da uno slittamento del termine di scadenza per il pagamento dei contributi. La nuova data da tenere presente adesso è il prossimo venerdì mentre, per il periodo successivo, si è aperta una proroga fino al 31 maggio.

Si prevede anche un credito d’imposta del 60% per il canone di affitto di marzo destinato a coloro che esercitano attività d’impresa di negozi e botteghe.

Coronavirus e famiglie: cosa dice il decreto Cura Italia

Per l’emergenza coronavirus, tra le misure più importanti per le famiglie nel nuovo decreto Cura Italia rientra sicuramente la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche alle partite Iva, senza necessità di presentare l’ISEE. La sospensione opererà fino ad un massimo di 18 mesi tramite il Fondo Gasparrini.

Si è annunciata la diminuzione degli importi in bolletta per tutto il 2020, oltre che del canone RAI. 

Le misure nella scuola

Libero accesso allo smart-working senza formalità. Il personale scolastico (anche ATA) lavorerà da casa salvo che per esigenze indifferibili. Sono stati stanziati inoltre ben 85 milioni di euro per favorire la didattica a distanza con:

  • formazione per docenti
  • acquisto di dispositivi per le famiglie che devono farne uso per le attività didattiche:
  • potenziamento delle piattaforme digitali.

Infine, si è pensato di investire sulla pulizia e la sanificazione delle scuole di ogni ordine e grado.

 

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