Cosa fare dopo il diploma: il mondo dei concorsi pubblici per i diplomati Hai dubbi su cosa fare dopo il diploma?

 

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4 min di lettura

Cosa fare dopo il diploma: il mondo dei concorsi pubblici. Stai per diplomarti e non sai proprio cosa fare? Non ti sembra il caso di valutare l’idea di affrontare l’università? Potresti considerare l’idea di partecipare ad un concorso pubblico. Devi sapere infatti che chi vuole lavorare nella Pubblica Amministrazione ed ottenere un posto fisso deve infatti superare necessariamente un concorso pubblico. Anche se molto spesso si parla di concorsi per laureati, non mancano tanti concorsi pubblici per diplomati che ti permettono di avere un posto di lavoro fisso ed un’assunzione stabile. Si sa: con i tempi che corrono è molto difficile immaginare la strada per ottenere facilmente un lavoro, ma con una solida preparazione, un pizzico di fortuna e i giusti compagni di studio, superare un concorso non è poi così impossibile.

Sapevi che ci sono migliaia di persone che hanno superato un concorso pubblico utilizzando i libri Simone?

Dopo il diploma: cos’è un concorso pubblico?

Un concorso pubblico non è altro che una selezione tra più persone. Immaginatelo un po’ come una specie di gara nazionale a cui può partecipare solo chi è in possesso dei requisiti previsti dal bando.

Il bando è il “documento principale” con cui si spiega a cosa è finalizzato il concorso, chi può prendere parte alle selezioni, cosa occorre studiare e in che modo verranno attribuiti i posti di lavoro. Accade spesso infatti, che un concorso pubblico sia aperto a tutti i diplomi, così come può succedere anche che per partecipare a dei concorsi in particolare sia richiesto un buon voto alla maturità oppure l’avere un’età specifica (ad esempio nei concorsi indetti dalle Forze dell’Ordine) e, ovviamente, tutte queste informazioni le si trovano proprio tra le righe del bando.

I bandi di concorso italiani vengono pubblicati periodicamente – ogni martedì ed ogni venerdì – in una specifica sezione della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Leggi anche: Come partecipare ai concorsi pubblici: La guida Simone

Concorsi pubblici diplomati: come si vince un concorso pubblico?

E’ meglio preferire una solida verità ad un’amara bugia: vincere un concorso pubblico non è affatto semplice. Ottenere un posto fisso in P.A. è il risultato della combinazione di una serie di fattori molto importanti:

  • la preparazione, fondamentale per affrontare al meglio i test e le domande a cui si dovrà rispondere;
  • la costanza nello studio, un po’ come a scuola: e se il quiz fosse proprio sulle pagine del manuale che hai saltato?
  • poca ansia e tanta sportività, elementi imprescindibili per fare in modo che un concorso pubblico non diventi la tua unica ragione di vita ma che, anzi, ti sproni a fare sempre meglio nello studio;
  • il “fattore C” non guasta mai, soprattutto per il tipo di domande che si possono trovare durante le prove e le selezioni.

E’ vero che i concorsi li vincono solo i raccomandati?

Decisamente no. Sono fortunatamente pochi i casi di cronaca che, oggi, ci parlano di concorsi vinti solo da persone “raccomandate”. Per come sono formulati i concorsi di oggi, ci sono molte più garanzie rispetto al passato sulle prove da affrontare e superare. Qualche esempio?

  • I nuovi concorsi si svolgono tramite procedure informatiche che garantiscono l’anonimato;
  • I meccanismi di valutazione sono telematici (le prove sono corrette da un pc)

Quanto è importante il voto del diploma?

Avere un buon voto alla maturità è sicuramente un vantaggio in più, ma non bisogna demoralizzarsi nel caso in cui il voto non sia proprio come te lo aspettavi. Probabilmente avresti dovuto studiare di più, probabilmente qualche professore ti ha fatto uno “sgambetto”, probabilmente sei incappato in una domanda sbagliata: tutto può essere.

Ad ogni modo, un voto basso al diploma ti permette comunque di partecipare a concorsi pubblici.

Sono pochissime le amministrazioni che bandiscono concorsi in cui sia richiesto un voto di diploma superiore ad una certa soglia.

 

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