Procedura penale: domande frequenti

 

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Procedura penale: domande frequenti

2 min di lettura

L’esame d’avvocato impone al candidato un’ottima preparazione nella materia processuale, forse la più importante e funzionale ai fini dell’esercizio della professione forense. Un buon avvocato non può prescindere da uno studio ed una conoscenza puntuale e approfondita dei principi di diritto ma. ancor più, delle regole procedurali.

Domande frequenti di procedura penale

La materia di Procedura penale è vasta ed estremamente tecnica, ed è per questo che si presta ad un ventaglio ampissimo di domande e di “tranelli” con cui i commissari possono mettere alla prova la conoscenza maturata dal candidato.

Il diritto processuale penale se da un lato appare tecnico e complesso, dall’altro rappresenta il cuore pulsante delle aule di giustizia e del fare concreto del giurista. Lo stesso praticante si è già imbattuto durante la pratica in molteplici dinamiche processuali e le ha viste concretizzarsi nelle aule di udienza.

Di seguito una piccola cernita delle domande più frequenti sottoposte ai candidati in sede d’esame:

  1. Cosa si intende per ragionevole durata del processo?
  2. qual è la differenza tra indagato ed imputato?
  3. Indicare la differenza tra difensore di fiducia e d’ufficio
  4. Nozione  e procedimento di ricusazione;
  5. Nozione di parte civile e modalità di costituzione;
  6. Funzione e modalità di svolgimento dell’udienza di convalida;
  7. I vari tipi di misura cautelare;
  8. Qual è la differenza tra sequestro preventivo e conservativo?
  9. Può essere modificata l’imputazione in dibattimento?
  10. Qual è la competenza penale del giudice di pace?

 

Consigli per lo studio di Procedura penale

Lo studio del diritto processuale penale richiede una comprensione e una visione d’insieme, partendo dai principi generali vanno poi individuati i meccanismi che regolano le dinamiche processuali. Una buona programmazione è alla base di uno studio proficuo ed ottimale, che possa rendere performante in sede d’esame gli sforzi profusi nella fase di studio. Dunque:

  1. Programmare lo studio in giorni ed argomenti;
  2. Creare un piano di studio realistico, meglio non sovrastimare;
  3. Inserire nel piano di studio i giusti tempi da dedicare alla ripetizione;
  4. Utilizzare sempre il codice e leggere le norme che si studiano dai manuali;
  5. Associare i concetti ad esempi pratici, magari tratti dalle esperienze maturate durante la pratica forense affinché possano agevolare la comprensione ed il ricordo delle regole procedurali;
  6. Concedersi dei tempi di riposo.

Ed, infine, il consiglio più importante di tutti: credere sempre in stessi!

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