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L’esame d’avvocato impone al candidato un’ottima preparazione nella materia processuale, forse la più importante e funzionale ai fini dell’esercizio della professione forense. Un buon avvocato non può prescindere da uno studio ed una conoscenza puntuale e approfondita dei principi di diritto ma. ancor più, delle regole procedurali.
Domande frequenti di procedura penale
La materia di Procedura penale è vasta ed estremamente tecnica, ed è per questo che si presta ad un ventaglio ampissimo di domande e di “tranelli” con cui i commissari possono mettere alla prova la conoscenza maturata dal candidato.
Il diritto processuale penale se da un lato appare tecnico e complesso, dall’altro rappresenta il cuore pulsante delle aule di giustizia e del fare concreto del giurista. Lo stesso praticante si è già imbattuto durante la pratica in molteplici dinamiche processuali e le ha viste concretizzarsi nelle aule di udienza.
Di seguito una piccola cernita delle domande più frequenti sottoposte ai candidati in sede d’esame:
- Cosa si intende per ragionevole durata del processo?
- qual è la differenza tra indagato ed imputato?
- Indicare la differenza tra difensore di fiducia e d’ufficio
- Nozione e procedimento di ricusazione;
- Nozione di parte civile e modalità di costituzione;
- Funzione e modalità di svolgimento dell’udienza di convalida;
- I vari tipi di misura cautelare;
- Qual è la differenza tra sequestro preventivo e conservativo?
- Può essere modificata l’imputazione in dibattimento?
- Qual è la competenza penale del giudice di pace?
Consigli per lo studio di Procedura penale
Lo studio del diritto processuale penale richiede una comprensione e una visione d’insieme, partendo dai principi generali vanno poi individuati i meccanismi che regolano le dinamiche processuali. Una buona programmazione è alla base di uno studio proficuo ed ottimale, che possa rendere performante in sede d’esame gli sforzi profusi nella fase di studio. Dunque:
- Programmare lo studio in giorni ed argomenti;
- Creare un piano di studio realistico, meglio non sovrastimare;
- Inserire nel piano di studio i giusti tempi da dedicare alla ripetizione;
- Utilizzare sempre il codice e leggere le norme che si studiano dai manuali;
- Associare i concetti ad esempi pratici, magari tratti dalle esperienze maturate durante la pratica forense affinché possano agevolare la comprensione ed il ricordo delle regole procedurali;
- Concedersi dei tempi di riposo.
Ed, infine, il consiglio più importante di tutti: credere sempre in sé stessi!
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