I nuovi concorsi pubblici: ecco le linee-guida Come si svolgeranno i nuovi concorsi pubblici?

 

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Il Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha emanato una direttiva, in particolare la n. 3 del 24 aprile 2018, in cui ha reso note le nuove modalità per lo svolgimento dei concorsi pubblici. 
Questo provvedimento è stato pubblicato, a cura del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella Gazzetta Ufficiale n.134 del 12-06-2018.

Lo scopo delle nuove linee-guida è duplice: da un lato si vuole favorire l’assunzione dei candidati con le migliori competenze e dall’altro si vuole semplificare e snellire l’iter da seguire per i diversi step nei concorsi pubblici. Prima di analizzare nel dettaglio le novità, ricordiamo che rimane ferma la possibilità per le PA di scegliere se adottare concorsi per soli titoli, per soli esami, per titoli ed esami e il cd. corso-concorso, che affiancherà alla fase selettiva una fase di formazione (già previsto in alcuni casi, come per i dirigenti SNA). 

Concorso unico

 

Viene introdotto il concorso unico, organizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che potrà essere adottato sia per la ricerca di dirigenti che di figure comuni, non solo a livello centrale, ma anche da tutte le amministrazioni restanti. Lo scopo è quello di incoraggiare procedure aggregate in PA per evitare sprechi di risorse. Per la predisposizione del concorso unico – che sarà riferibile alla Regione in cui ha sede l’ente banditore se i posti vacanti dovessero tutti essere concentrati nel medesimo territorio – ci si potrà avvalere della Commissione RIPAM e dell’Associazione FORMEZ PA. Gli elementi che renderanno comuni i profili ricercati che potranno poi partecipare al concorso unico per le amministrazioni congiunte sono diversi: si partirà comunque dal titolo di studio. Il concorso unico sarà: 

  • Obbligatorio per le amministrazioni centrali (Amministrazioni dello Stato, Agenzie, enti pubblici economici);
  • Discrezionale per le restanti amministrazioni che potranno optare comunque per procedure autonome di reclutamento. 

La direttiva sottolinea comunque la preferenza per tutte le amministrazioni, centrali e non, di far adoperare la procedura unica. 

Requisiti 

Per selezionare i candidati migliori bisognerà focalizzare l’attenzione su competenza ed esperienza documentata, soprattutto per i profili elevati. Con il D.Lgs. n. 75/2017 sarà addirittura possibile indicare come requisito di accesso ad un concorso pubblico il dottorato di ricerca (e non più, quindi, indicarlo solamente come titolo valutabile per punteggio aggiuntivo) per profili altamente qualificati o specialistici. Via libera anche alle certificazioni linguistiche e/o informatiche per accedere ad uno specifico concorso (vedasi l’ultimo concorso INPS per Analisti per il processo). 

Preselettive: no alle banche dati

Resta facoltativa la preselezione in casi di un numero elevato di domande presentate. In questo caso devono essere garantite rapidità ed efficienza e, secondo quanto stabilito dal Ministero, non dovrebbero preferirsi le banche dati nella formulazione dei quesiti per favorire i candidati più abili allo studio mnemonico piuttosto di coloro che hanno dimestichezza con lo studio nozionistico. I quesiti dovranno concentrarsi:

  • Sulla preparazione (leggasi cultura) generale e specifica per il concorso; sia
  • Sul problem-solving e sui diversi tipi di ragionamento numerico – deduttivo – logico

Si sottolinea inoltre la congruità del numero dei candidati ammessi alle fasi successive rispetto alla fase della preselezione, che deve essere tale da consentire un adeguato svolgimento delle prove. 

Titoli

Saranno da bilanciare i titoli di servizio e gli altri titoli. Non potrà essere attribuito un punteggio elevato a titoli che i candidati non potrebbero avere, ad esempio in virtù della loro età. Dovrebbe inoltre essere premiato non il servizio, ma il servizio meritevole svolto presso altri enti o strutture ed i bandi potranno prevedere un limite massimo ai titoli presentabili e valutabili. 

Prove

Le prove potranno essere teoriche o pratiche e dovranno vertere su tracce o quesiti problematici da risolvere applicati a situazioni o casi specifici (comprendendo anche la redazione di atti amministrativi e circolari). Sarà necessario inoltre avere competenze trasversali che vadano anche incontro ad altre materie, per contestualizzare gli istituti giuridici e le nozioni. Ad esempio, potranno adesso essere somministrati atti, pareri, grafici, sintesi di documenti, progetti di calcolo per i profili contabili e così via. 

Nascerà il Portale di Reclutamento, sistema informativo telematico pensato come una banca dati in tema di concorsi pubblici, che garantirà l’accesso alle procedure. Tramite il portale si potrà monitorare ogni fase del proprio concorso fino alla fase della pubblicazione delle graduatorie. 

Sono dettate in chiusura altre disposizioni in tema di commissioni giudicatrici e formazione delle graduatorie (tra cui si menziona specialmente l’obbligo di preservare posti per idonei in misura non superiore al 20% dei posti banditi). Si cerca così di evitare graduatorie lunghissime da smaltire difficilmente negli anni

 

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