Come cambiano i concorsi pubblici con la nuova Legge Concretezza Prove scritte a risposta multipla, Albo delle commissioni e altre novità

 

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4 min di lettura

È stata ormai pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 22 giugno la nuova Legge 56/2019 (cd. Legge Concretezza) che reca “interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo”. Tra le diverse norme raccolte nei sei articoli che compongono il provvedimento legislativo ve ne sono alcune – tra le altre – che riguardano molto da vicino il mondo dei concorsi pubblici. Le novità più rilevanti riguardano i concorsi sprint, le nuove competenze delle figure professionali ed alcuni numeri sulle nuove assunzioni. Non mancano anche nuovi dettagli sulla formazione delle commissioni, sulla digitalizzazione delle procedure concorsuali e sul fronte dei punteggi massimi attribuibili ai candidati. Proviamo a spiegare tutte queste novità punto per punto.

Argomenti
Legge Concretezza e nuove assunzioni: numeri e priorità
Le nuove competenze nella Legge concretezza
Legge concretezza e i nuovi concorsi pubblici sprint
Centralizzazione delle commissioni giudicatrici
Il nuovo portale per il reclutamento nella Legge concretezza

 


Legge Concretezza e nuove assunzioni: numeri e priorità

Al mondo dei concorsi pubblici è dedicato l’art. 3 della nuova Legge Concretezza. Anche se viene fatta salva la clausola prevista dall’art. 1, co. 399, della Legge di bilancio 2019 (L. 145/2018) relativa al blocco delle nuove assunzioni a tempo indeterminato fino al 15 novembre di quest’anno, si stabilisce comunque che le PP.AA. (intese quali amministrazioni dello Stato, anche autonome, le agenzie e gli enti pubblici non economici) possono procedere, già nell’immediato, ad assumere personale a tempo indeterminato nel limite – però – di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 100% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente. Chiaramente questa è una previsione che mira a sbloccare il turn-over del personale che, stando anche alle dichiarazioni degli esponenti politici, sta usufruendo proprio in questi mesi della cd. Quota 100 per entrare in pensione in via anticipata.

 

Le nuove competenze nella Legge concretezza

Il nuovo testo normativo prevede anche delle novità anche per quanto riguarda le nuove tipologie di figure professionali che dovranno avere spazio nella Pubblica Amministrazione. L’art. 3 stabilisce che le PP.AA. garantiranno priorità ad una serie di assunzioni per personale con elevate competenze tese alla digitalizzazione, alla semplificazione dei processi e dei procedimenti amministrativi, alla qualità dei servizi pubblici unita alla gestione dei fondi strutturali e della capacità di investimento. Non mancheranno altri settori come: quello della contrattualistica pubblica, del controllo di gestione e dell’attività ispettiva e, infine, della contabilità pubblica e gestione finanziaria.

 

Legge concretezza e i nuovi concorsi pubblici sprint

Come cambieranno i concorsi pubblici? Le nuove disposizioni riguardano il concorso per intero, dal suo inizio fino al momento in cui vengono pubblicate le graduatorie. Per incominciare, cambiano le prove scritte. Ne verranno previste forme semplificate – anche concentrando le medesime in un’unica prova sulle materie previste dal bando – e sarà possibile svolgerle anche con domande a risposta a scelta multipla (e non a riposta aperta e sintetica come accade tutt’oggi, tranne poche eccezioni). Inoltre, si prevede la facoltà di far precedere le prove di esame da una prova preselettiva qualora le domande di partecipazione al concorso siano in numero superiore a due volte il numero dei posti banditi (e non cinque, dieci o più come accade nella maggior parte dei concorsi pubblici).

Altra novità riguarda la valutazione dei titoli che potrà essere effettuata solo dopo lo svolgimento delle prove orali nei casi di assunzione per determinati profili. Proprio ai titoli, non potrà in ogni caso essere attribuito un punteggio superiore ad un terzo del punteggio complessivo.

 

Centralizzazione delle commissioni giudicatrici

Per accelerare la composizione delle commissioni esaminatrici dei concorsi pubblici svolti secondo le nuove modalità appena esaminate, è stato istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri l’Albo nazionale dei componenti delle commissioni esaminatrici di concorso. Si tratta di un albo – articolato in sottosezioni regionali, aree e settori tematici – che verrà gestito e aggiornato dallo stesso Dipartimento. L’iscrizione all’Albo ha durata di tre anni ed è rinnovabile per una sola volta. Non sarà dunque più possibile avere in due commissioni diverse, a distanza di anni, un determinato membro giudicante. Potranno inoltre essere nominate sottocommissioni nominate solo laddove i candidati siano superiori alle 250 unità.

 

Il nuovo portale per il reclutamento nella Legge concretezza

La L. 56/2019 istituisce anche il portale del reclutamento telematico per la raccolta e la gestione delle domande di partecipazione ai concorsi pubblici. Si prevede anche la creazione di un fascicolo elettronico del candidato consultabile in qualunque fase della selezione.

 

 

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