Diritto del lavoro: domande frequenti

 

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Diritto del lavoro domande frequenti

2 min di lettura

Vediamo insieme le domande più frequenti di diritto del lavoro. Come sappiamo, l’esame d’avvocato impone al candidato la scelta di sei materie da studiare per la seconda fase d’esame. Tra le materie che possono essere scelte dai candidati vi è anche il diritto del lavoro, materia sempre attuale e di grande interesse pratico.

Domande frequenti

Un buon avvocato non può prescindere da uno studio ed una conoscenza puntuale ed approfondita dei principi che regolano una materia di forte impatto pratico quale il diritto del lavoro. Il lavoro rappresenta un elemento fondamentale non solo quale espressione della personalità individuale del singolo, della sua autonomia, autodeterminazione e realizzazione personale ma anche quale valore sociale in un’ottica di cooperazione e sostegno reciproco. Il lavoro è, dunque,  espressione di valori, principi e diritti fondamentali dello Stato.

Vediamo, dunque, alcune delle domande più frequenti di diritto del lavoro in sede d’esame:

 

  • Come possono essere classificate le fonti del diritto del lavoro?
  • Esiste nel codice civile una nozione di lavoro subordinato?
  • Quali sono i caratteri essenziali del lavoro autonomo?
  • A quale competenza legislativa, regionale o statale, appartiene l’organizzazione e la gestione del collocamento?
  • Quali soni i requisiti dell’appalto genuino previsti dal D.Lgs. 276/2003?
  • Qual è la differenza tra bambini e adolescenti secondo la L. 977/1967?
  • Quali sono le istituzioni che presiedono alle politiche delle pari opportunità?
  • Che cosa sono le mansioni?
  • Il datore di lavoro può trasferire il lavoratore da un’unità ad un’altra liberamente?
  • Quali sono i poteri del datore di lavoro e quale limite di ordine generale è previsto dallo Statuto dei Lavoratori?

Consigli per lo studio

Lo studio del diritto del lavoro richiede una comprensione e una visione d’insieme dell’intera materia. Una buona programmazione è alla base di uno studio proficuo ed ottimale, che possa rendere performante in sede d’esame gli sforzi profusi nella fase di studio. Dunque:

  • Programmare lo studio in giorni ed argomenti;
  • Creare un piano di studio realistico, meglio non sovrastimare;
  • Sezionare il programma in più parti;
  • Inserire nel piano di studio i giusti tempi da dedicare alla ripetizione;
  • Studiata una sezione del programma, procedere con la successiva senza mai abbandonare del tutto quello che si è già studiato;
  • Utilizzare sempre il codice e leggere gli articoli che si studiano dai manuali;
  • Associare i concetti ad esempi reali, che possano agevolare la comprensione ed il ricordo;
  • Concedersi dei tempi di riposo.

Ed, infine, il consiglio più importante di tutti: credere sempre in sè stessi!

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