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Pubblicato in Gazzetta il decreto legge 126 del 29 ottobre 2019 che autorizza il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a bandire, contestualmente al concorso ordinario, entro il 2019, un concorso straordinario per l’assunzione di 24mila docenti nella scuola secondaria di I e II grado tra posti comuni e di sostegno.
Rispetto al testo approvato in data 10 ottobre tra le novità probabilmente vi è la possibilità di accesso anche per i docenti che hanno svolto servizio nelle paritarie
Cosa prevede il decreto legge sul concorso straordinario nella scuola secondaria di primo e secondo grado
Questa procedura straordinaria è riservata ai docenti con almeno tre anni di servizio, di cui almeno uno nella classe di concorso per la quale si partecipa.
Nel decreto si legge, inoltre, che la procedura sarà abilitante all’insegnamento nella scuola secondaria per i partecipanti che, pur conseguendo il punteggio minimo previsto, non rientrano nella graduatoria dei vincitori.
Cosa studiare per il concorso straordinario 2019
Le prove selettive riguarderanno il programma d’esame previsto per la prova scritta dei concorsi ordinari per la scuola secondaria banditi nel 2018 (DM 95/2016, Allegato A), ovvero Avvertenze generali e contenuti disciplinari inerenti la specifica classe di concorso per cui si concorre.
Il possesso di tali nozioni verrà verificato mediante una prova scritta, computer based, composta da quesiti a risposta multipla.
In vista di tale prova, che appare oramai imminente, è opportuno concentrare gli studi sugli argomenti elencati nell’Allegato A al DM 95/2016, che prevedono:
- dominio dei contenuti delle discipline di insegnamento e dei loro fondamenti epistemologici;
- conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione;
- conoscenze pedagogico-didattiche e competenze sociali;
- capacità di progettazione curriculare della disciplina;
- conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli alunni, con particolare attenzione all’obiettivo dell’inclusione degli alunni con disabilità e ai bisogni educativi speciali;
- conoscenze nel campo dei media per la didattica e degli strumenti interattivi per la gestione della classe;
- conoscenza delle problematiche legate alla continuità didattica e all’orientamento;
- conoscenza dei principi dell’autovalutazione di istituto, con particolare riguardo all’area del miglioramento del sistema scolastico;
- conoscenza approfondita delle Indicazioni nazionali per i licei e delle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali, anche in relazione al ruolo formativo attribuito ai singoli insegnamenti;
- conoscenza della legislazione e della normativa scolastica;
- conoscenza di una lingua straniera comunitaria;
- competenze digitali.
In base a queste indicazioni occorre studiare le Avvertenze Generali e i contenuti disciplinari della propria classe di concorso.
La graduatoria che seguirà, sarà determinata dal punteggio riportato nella prova (il punteggio minimo è di sette decimi) unitamente alla valutazione dei titoli.
Coloro che risulteranno vincitori, saranno in cattedra il primo settembre 2020 e seguiranno contestualmente un percorso formativo che comprende l’acquisizione dei 24 crediti formativi universitari per chi non ne fosse già in possesso. Al termine di questo anno scolastico, considerato di prova, un Comitato di valutazione con almeno un membro esterno all’istituzione scolastica giudicherà l’operato del docente, il quale dovrà sostenere una prova orale, anch’essa da superarsi con un punteggio di sette decimi, prima della definitiva conferma in ruolo.
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