Concorso a cattedra. Quesiti in lingua straniera? Niente panico. Un po’ di chiarezza in attesa del bando. Facciamo scemare l'ansia

 

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6 min di lettura

Le indiscrezioni dell’ultim’ora sulle prove del concorso a cattedra  2016 si moltiplicano.
L’atmosfera è  simile a quella che alcune mamme agli ultimi giorni di gravidanza conoscono: l’ansia cresce, le domande dei parenti incalzano e il bimbo sembra non voler nascere.

Ma, prima o poi, anche questo bando vedrà la luce.

Proviamo, nell’attesa, a ragionare sui temutissimi quesiti in lingua straniera (a scelta tra inglese, francese, tedesco e spagnolo) che saranno inseriti nella prova scritta. 

Sembra, innanzitutto, che saranno proprio  due.
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, come indicato nel  nel suo parere del 28 gennaio,  ne avrebbe preferito solo uno, ma il Ministro Giannini sembra irremovibile: devono essere due.


Questo preoccupa molto gli aspiranti docenti e ha suscitato le ire dei sindacati.
In un articolo del Corriere.it, Pino Turi della Uil sottolinea:

“ La lingua straniera è un requisito nuovo: finora non è mai stato richiesto per diventare insegnante, non si cambiano le carte in tavola".

Non è vero.
L’accertamento della lingua straniera non è una novità di questo bando.
Anche nel bando del precedente concorso, nelle Avvertenze Generali, si richiedeva, tra i requisiti culturali e professionali dei candidati, anche la

Conoscenza di una lingua straniera comunitaria al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue straniere".

Identica dizione è rimasta nelle Avvertenza Generali della nuova bozza di bando

Nel 2012 la conoscenza della lingua fu accertata nella prova preselettiva, dove tra le varie domande a risposta multipla molte erano sulla comprensione brani.
I candidati ad esempio si trovarono a dover rispondere a quesiti di questo tipo:

“In today’s global market place few firms are sheltered from international competition. Most markets are very competitive. Some are extremely competitive. In a number of industries supply has grown faster than demand and, as too many firms compete for too few customers, some markets have become hyper-competitive. Hyper-competition can be fairly short-lived, but in some sectors it has become the norm. The automobile industry is a classic example. How do you cut costs by 20%, improve quality and increase output all at once? It’s a pretty tough question, but one that carmakers and their suppliers have had to answer regularly. In view of market conditions, it is hardly surprising that the automotive sector has become so competitive. In recent years, productivity has increased very quickly, but demand has grown quite slowly. This has resulted in over-capacity. The problem has been worsened by slow growth in markets. Several car manufacturers have invested in new plants to meet growing demand abroad. But many vehicle markets have proved rather slow in developing. Early forecasts, it appears, were a little optimistic."

La domanda in calce al brano, consisteva nel completamento di una frase pertinente al brano con una delle 4 opzioni del quiz a risposta multipla che seguiva.
Pur essendo, quindi, un quiz a risposta multipla, rimaneva però un test di comprensione brani.
Altri brani erano del tipo “fill in the blank” e miravano  ad accertare, invece,  le competenze grammaticali.

Sempre nel concorso 2012, alla prova scritta per la primaria, furono dati dei quesiti a risposta aperta in inglese sulle materie oggetto del programma di esame (i quesiti li potete leggere qui).
Si trattava di due brevi brani su argomenti di psicologia cognitiva, uno da sintetizzare in poche righe e un altro con esercizi del tipo “Fill in the blank” di taglio grammaticale

Cosa studiare 

Ma, allora, come saranno quest’anno i quesiti in lingua della prova scritta?
E, soprattutto, su quali materie verteranno?
È probabile, se il buon senso ancora ispira le menti di coloro che sono chiamati a redigere il bando (ma alcuni sicuramente avranno dubbi su questo), che i quesiti saranno del tipo di quelli somministrati in passato, ossia non si chiederà ai candidati di scrivere in lingua straniera vere e proprie risposte a domande aperte, bensì di dimostrare di conoscere la grammatica della lingua straniera e di essere in grado di comprendere un brano  su tematiche vicine alle materie di insegnamento. D’altra parte se molti insegnanti saranno chiamati poi a portare avanti progetti CLIL   dovrebbero, quanto meno, poter dimostrare di essere capaci di farlo. 


Cosa studiare allora?
In primo luogo vi consigliamo un bel ripasso della grammatica della lingua scelta, magari cimentandosi anche con la lettura di brani di vari argomenti per acquisire  quella che in inglese si chiama  fluency.
Fate attenzione alla terminologia specifica della classe di concorso per cui si concorre: ad esempio i termini scientifici per la matematica o la linguistica per le materie letterarie ma senza spaventarsi troppo perché i termini tecnici, avendo una matrice latina o greca, sono spesso molto simili a quelli in italiano.

È molto probabile che escano anche quesiti in lingua di taglio disciplinare piuttosto che quelli di didattica o di legislazione scolastica sulle Avvertenze generali: quindi è bene lavorare in primo luogo su quelli.
Navigando in Rete non sarà difficile trovare approfondimenti su Dante o sulle reazioni chimiche per esercitarsi con la comprensione  dei brani.

Vi ricordiamo che In tutti i volumi per le singole classi di concorso pubblicati dalle Edizioni Simone è prevista una sezione di quesiti in lingua disciplinari.

 

Ci saranno quesiti in lingua sulle Avvertenze generali?

Sì, potrebbero esserci, perché le Avvertenze generali fanno parte del programma di esame.
Quindi val la pena prendere dimestichezza anche un po’ con queste: in sostanza si tratta di cimentarsi con brani riguardanti la didattica, la psicologia dell’età evolutiva, le tecnologie digitali a scuola e l’ordinamento scolastico.

E’ impensabile cercare di imparare a memoria traduzioni in lingua di passi di Avvertenze generali: è un’impresa improba.
E’ più rapido e utille esercitarsi con argomenti scelti e glossari tematici specifici di didattica, glottologia e diritto: se ne trova un’ampia scelta sul nostro volume "Prepararsi ai quesiti di Inglese" che progressivamente portano l’aspirante docente dal ripasso della grammatica di base ai quesiti sulle Avvertenze generali e non solo.

Un ultimo consiglio: la prova sarà sicuramente fattibile anche per chi ha un livello elementare di inglese (altrimenti dei 63.712 posti messi a concorso non riusciranno nemmeno a coprirne la metà). Per cui non fatevi scoraggiare da allarmismi inutili. Con gli strumenti di studio giusti sarà possibile superarla. 


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Come abbiamo detto sui volumi disciplinari i quesiti in lingua inglese ci sono già!

 

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