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Le soft skills nei nuovi concorsi pubblici: cosa sono i test situazionali. Come già anticipato in altre occasioni, sembra essere entrato a pieno regime il cd. effetto Dadone sui nuovi concorsi pubblici 2020. Tra le novità previste rientra anche l’introduzione della valutazione delle cd. soft skills, quali abilità e competenze trasversali che riguardano il comportamento da tenere in una determinata situazione. Il primo bando in cui sono previste le soft skills è quello del concorso RIPAM 2020 al Ministero dell’Ambiente e all’AICS.
Qui per ripercorrere tutte le novità: Concorso RIPAM: il primo bando pensato tutto in digitale. Ecco come saranno i prossimi concorsi
Concorsi pubblici e soft skills
Le soft skills sono le competenze trasversali richieste in ogni ambito lavorativo e che vanno al di là della semplice preparazione teorica, come invece accade per le comuni materie e discipline. Studiare questo genere di competenze permette di analizzare al meglio le abilità delle persone, soprattutto sociali e relazionali, immedesimando il candidato in reali situazioni di lavoro per verificarne l’atteggiamento. Proprio sulle competenze trasversali il ministro Fabiana Dadone si era più volte pronunciata, ribadendo la necessità di introdurli nei nuovi concorsi pubblici di quest’anno.
Ecco alcune delle abilità da testare:
- Capacità di analizzare e risolvere problemi;
- Senso della comunicazione;
- Capacità di produrre risultati di qualità;
- Capacità di apprendimento e perfezionamento;
- Senso delle priorità e dell’organizzazione;
- Resilienza;
- Lavoro d’equipe;
- Leadership.
Si dovranno attendere i prossimi bandi per sapere se il trend di inserire i test situazionali nei concorsi pubblici sarà confermato o meno.
Come prepararsi
I test situazionali
Un test situazionale misura l’aderenza di un candidato ad una certa posizione (costituita da peculiari caratteristiche) o la presenza o l’assenza di una più soft skills come la leadership, la capacità organizzativa, la capacità di comunicare (costituite da più tratti individuali “elementari”).
In linea generale, i test situazionali rilevano la capacità di giudizio del candidato in ognuna di queste quattro competenze principali: capacità comunicativa, team working, decision making e intelligenza sociale.
I quiz situazionali non sono una novità. Da anni sono ormai oggetto di prova dei concorsi EPSO, ossia dei concorsi dell’Unione europea che richiedono – tra l’altro – anche l’accertamento delle capacità trasversali.
Un test situazionale si compone dei seguenti elementi:
- gli item, ossia domande che simulano scenari reali di lavoro
- le risposte
- le istruzioni
- le modalità di attribuzione del punteggio (scoring).
Come si affronta un test situazionale?
Uno dei vantaggi dei test situazionali è che non esistono particolari strategie per affrontarli o per rispondere al meglio agli item proposti, né esistono algoritmi particolari o artefici da applicare agli item una volta davanti.
L’unico approccio possibile per affrontare un test situazionale è immedesimarsi in sé stessi e rispondere agli item coerentemente a quanto richiesto e coerentemente a ciò che si è.
Il peggior errore possibile è rispondere agli item immaginandosi in quella situazione proposta non come sé stessi ma come una proiezione idealistica di sé dove, per motivi di orgoglio e coscienza, non abbiamo più difetti ma solo una grande saggezza. Ancora, un altro tipico errore è rispondere pensando di sapere cosa stia cercando la P.A. da quel candidato per quella posizione.
Per quanto possa sembrare scontato che, per esempio, una P.A. cerchi per un dirigente la competenza nella leadership, potrà non essere scontato che, per quella stessa posizione, l’organizzazione consideri anche l’empatia. Il candidato, convinto di rispondere ad un item sulla rabbia e sulla capacità di gestione dello stress, potrebbe invece fraintendere quello stesso item che in realtà è stato costruito per rilevare e misurare il grado di empatia, alterando in maniera importante gli esiti del test.
Scarica alcuni Esempi quiz situazionali
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