Concorsi pubblici: cos’è e come si legge un bando di concorso. Si tratta, probabilmente, di una delle domande più frequenti da parte di chi partecipa ai concorsi pubblici. Uno degli ostacoli che sembrano insormontabili è proprio la comprensione del bando di concorso, ossia del documento principale da cui prende avvio l’intera selezione.
I bandi di concorso sono pubblicati, ogni martedì e ogni venerdì, nella 4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami della Gazzetta Ufficiale che raccoglie tutte le selezioni pubbliche della Pubblica amministrazione italiana. Il bando di concorso si suddivide in una serie di articoli, ciascuno dei quali contiene delle precise indicazioni su determinati temi.
Nei primi articoli sono specificati i posti messi a concorso, le eventuali riserve in favore di alcune tipologie di candidati, i requisiti necessari per partecipare, etc. Sono poi dedicati anche altri articoli più specifici alle prove del concorso, come per la preselettiva, per le prove scritte o le prove orali.
Come si leggono i bandi di concorso?
Concorsi pubblici: i posti messi a concorso
Il primo articolo dei bandi di concorso riguarda il numero di posti messi a concorso. Si tratta di capire, in questo caso, quanti e quali saranno i posti disponibili a cui quella specifica selezione potrà portare. Molto spesso si inseriscono, proprio nella parte relativa ai posti banditi, delle riserve di posti in favore di chi si trovi in particolari condizioni.
Ad esempio, sono previste riserve di posti al personale interno oppure ai volontari delle Forze armate.
Occorre prestare molta attenzione allo studio dei posti disponibili: è in questa fase che si capisce se un certo concorso pubblico può essere o meno interessante per le nostre aspettative. Tramite la specifica del profilo professionale, infatti, è possibile compiere una serie di valutazioni più dettagliate come il trattamento economico, l’individuazione della sede di lavoro, etc.
Il caso del Concorso scuola
L’indicazione dei posti banditi risulta essere leggermente più complessa nei concorsi pubblici in cui sono avviate, contestualmente, più selezioni. Si tratta, in altri termini, dei casi in cui il candidato può scegliere di partecipare anche a più selezioni contemporaneamente. Non a caso, i nuovi concorsi scuola 2020 prevedono la possibilità di partecipare a più procedure.
Esempio: Il decreto infanzia e primaria 2020 prevede che sia possibile inviare la propria candidatura per una sola regione ma per tutte le procedure per le quali si abbia il titolo. A fronte di 4 diverse possibilità, ossia posto comune infanzia, comune primaria, sostegno infanzia e sostegno primaria, posso scegliere di candidarmi anche solo ad alcune di esse purché siano tutte nella regione Lazio. In questo caso, potrei scegliere dunque di partecipare alla selezione comune primaria e sostegno infanzia.
Ricordiamo che è necessario che le procedure a cui si intende partecipare siano tutte all’interno dello stesso ambito regionale.
Bandi di concorso: requisiti
Sui requisiti nei bandi di concorso abbiamo dedicato un articolo ad hoc consultabile cliccando qui: Concorsi pubblici: quali sono i requisiti e i titoli di preferenza
Bandi di concorso: le prove
Anche per sapere quali sono le prove da sostenere per il concorso occorre leggere con attenzione la parte del bando di concorso che riguarda le eventuali prove preselettive, scritte e orali. Il bando, infatti, dedica singoli articoli alla spiegazione delle materie da studiare e degli argomenti da affrontare nel corso delle diverse fasi concorsuali.
La prova preselettiva si tiene generalmente quando il numero di domande pervenute all’amministrazione è troppo elevato da gestire. In questo caso, o l’amministrazione o una società esterna, si preoccupa di organizzare delle prove a quiz che vertono su alcune materie, come ad esempio logica, diritto amministrativo, comprensione di brani, matematica e così via.
Con la preselettiva, generalmente, si apre anche il problema banca dati su cui abbiamo già parlato in questo articolo Cos’è una banca dati nei concorsi pubblici
I titoli valutabili
Il bando di concorso specifica anche quali sono i titoli di preferenza che non servono per partecipare ad un concorso pubblico, ma permettono di:
- ottenere un punteggio aggiuntivo;
- ottenere un punteggio aggiuntivo a parità di punteggio.
Si specificano sia il punteggio aggiuntivo che la data entro la quale deve essere ottenuto il titolo di presenza.