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Concorsi in presenza 2021 e Covid-19. Pubblicato il dossier riassuntivo della Riforma Brunetta PA sulla Pubblica amministrazione e sui prossimi concorsi pubblici in arrivo. Tra le diverse novità PA previste dal Governo Draghi, ve ne sono alcune che riguardano proprio i concorsi pubblici 2021 dalle sorti incerte. E’ ormai da un anno che le prove concorsi pubblici risultano rallentate o addirittura ferme: ecco perché bisogna ripartire per garantire il turn over del personale e l’adeguamento con la soglia dei pensionamenti PA. Sta per essere pubblicato un decreto legge sia per le novità sui concorsi che per preparare il terreno al Recovery Plan. Vediamo i punti chiave della Riforma Brunetta.
Stop ai concorsi lenti
Il Dossier presentato dalla Commissione formata da Brunetta inaugura la parte relativa ai concorsi con questa “Le procedure dei concorsi sono ancora lente“.
La media dei tempi tra emersione del bisogno ed effettiva assunzione dei vincitori è di oltre 4 anni.
In aggiunta, con la pandemia da settembre 2019 a oggi sono state messe a concorso meno di 22mila posizioni lavorative: di questo passo ci vorranno oltre dieci anni per recuperare i posti persi.
Concorsi in presenza 2021
Tra le priorità del Ministero PA rientra lo svolgimento dei concorsi pubblici 2020 e 2021 già banditi e che attendono le date delle prove. Il ministro della Funzione Pubblica presenta in audizione parlamentare le linee programmatiche del nuovo piano per la Pubblica Amministrazione che includono, tra l’altro, anche l’espletamento delle prove in presenza tramite strumentazione informatica.
Le prove si svolgeranno nelle aule universitarie e nelle fiere in cui, tramite gli ampi locali, sarà possibile superare il limite dei 30 candidati per sessione.
Per approfondire: leggi anche Concorsi pubblici 2021 e protocollo Covid-19: come si svolgeranno le prove. Tampone obbligatorio
Stop ai concorsi unici
La Commissione Brunetta vuole abolire i concorsi unici. Secondo il Ministro, i concorsi unici comporterebbero la creazione di graduatorie a scorrimento di durata pluriennali, non compatibili né con le esigenze delle amministrazioni di reclutare persone rapidamente, né soprattutto delle persone di vedere soddisfatte le loro aspettative di avere risposte in tempi veloci e certi, con la garanzia di
parità nelle opportunità.
I nuovi concorsi saranno resi digitali, trasparenti e meglio focalizzati sulle esigenze e i fabbisogni delle singole amministrazioni centrali e locali.
Assunzioni per laureati per il Recovery Plan
Secondo il Ministro occorre fare presto per fare in modo che i fondi del Recovery Plan siano investiti al meglio. Siccome i conti e le procedure devono essere portate a termine entro tre mesi e dal momento che non ci sarebbe il tempo di espletare concorsi pubblici, occorre introdurre percorsi ad hoc destinati a selezionare i migliori laureati – a tempo determinato – i profili con le più alte qualifiche, nonché a favorire, anche attraverso modelli di mobilità innovativi, l’accesso da parte di persone che lavorano nel privato più qualificato, in organizzazioni internazionali, in università straniere o presso soggetti pubblici e privati all’estero.
“Il Recovery ha bisogno in tempi brevissimi di reclutamento di competenze e stavamo pensando – spiega – ad un meccanismo molto anglosassone, di avvalerci della scelta all’interno degli ordini professionali, delle università, e nel settore privato, con dei limiti e delle valutazioni”. (Renato Brunetta)
Concorsi Ripam: più potere al Formez
Nella riforma Brunetta sarà valorizzato il ruolo del Formez, che ne uscirà completamente ristrutturato. L’intenzione è quella di lavorare in stretto coordinamento con tutte le amministrazioni centrali e locali per definire percorsi aderenti ai loro fabbisogni, dopo una mappatura e in linea con la visione di una amministrazione innovativa e all’avanguardia.
Sarà creata una banca dati dei fabbisogni, delle competenze e profili del personale, che sia collegata al portale e che consenta di meglio gestire i processi di selezione, ma anche di qualificazione e riqualificazione delle persone e di mobilità interna ed esterna alla PA.
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