Di un prossimo concorso a cattedre si parla ormai già da tempo, ma la Riforma della Buona scuola, che oggi è stata definitivamente promulgata dal Presidente della Repubblica Mattarella e che, quindi, attende solo di essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale, ha definitivamente fatto chiarezza su alcuni punti.
Primo punto: il concorso tanto atteso ci sarà e, secondo il comma 114 dell’art. 1 della neonata legge di “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione”, dovrà essere bandito entro il 1 dicembre 2015. Raramente il Ministero è stato puntuale nell’emanare i bandi nei tempi prescritti (si veda da ultimo il concorso a dirigente scolastico che doveva essere approvato entro dicembre 2014, poi marzo 2015 e di cui ora non si sa più nulla), ma di certo l’intenzione di realizzare il concorso in tempi brevi c’è. Ed è stata formalizzata.
Secondo punto: il prossimo concorso a cattedre sarà il primo riservato esclusivamente a coloro che hanno conseguito già l’abilitazione all’insegnamento. Quindi non sarà aperto a tutti i laureati, ma solo a coloro che hanno conseguito un titolo di abilitazione (SSIS, TFA, PAS, laurea in Scienze della formazione primaria) nonché a coloro che hanno conseguito il diploma magistrale entro l’anno scolastico 2001/2002 (così come definitivamente sancito dal Decreto del Presidente della Repubblica 25 marzo 2014).
Sono quindi esclusi i giovani laureati e ciò ha suscitato non poche perplessità e proteste presso i sindacati che minacciano battaglia su questo fronte.
Terzo punto: per i posti a sostegno potranno partecipare esclusivamente i candidati in possesso del relativo titolo di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.
Sulle modalità con cui si svolgerà il concorso, sui posti messi a concorso e soprattutto sulle prove, nulla ancora si sa di certo ma numerose incominciano ad essere le indiscrezioni. Pare che il Ministero voglia eliminare quiz di natura troppo nozionistica e vertenti sulle competenze disciplinari, dando per scontato che chi ha conseguito l’abilitazione abbia già visto accertare le competenze disciplinari. Ma questo punto ci si deve chiedere se questo pregresso accertamento delle competenze disciplinari possa considerarsi esistente anche per i diplomati magistrali, che per conseguire l’abilitazione non hanno affrontato alcuna prova selettiva.
In ogni caso la prova scritta dovrebbe essere diversa da quella del precedente concorso.
Pare che la prova preselettiva dovrebbe esserci ma non per le classi di concorso con pochi partecipanti, cioè per quelle in cui il numero delle domande sia inferiore a 4 volte il numero delle cattedre messe a concorso.
Pare anche che le altre prove dovrebbero essere di taglio più pratico e didattico: ciò può andar bene per la prova orale e la lezione simulata. Ma per lo scritto?
Insomma, le cose da chiarire sono ancora molte. Mentre molti già incominciano a prepararsi…
Stefano Ambrogio
Leggi il testo del provvedimento approvato dalla Camera il 9 luglio 2015.
Volumi consigliati
Il nuovo concorso a cattedre 2015 – Guida di orientamento per prepararsi al concorso
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