PA, Unioncamere: in 5 anni serviranno oltre 741mila dipendenti pubblici. E’ quanto emerge dal rapporto Excelsior curato da Unioncamere e Anpal Servizi. L’analisi statistica contenuta nelle Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2021-2025) è molto accurata e descrive esattamente i numeri attesi soprattutto relativi al turnover del personale pubblico. Le informazioni sono state rese dal segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, al convegno su «Pubblica amministrazione e impiego pubblico» tenutosi a Madonna di Campiglio.
Il turnover e il ricambio generazionale
Secondo il rapporto condiviso:
L’evoluzione dello stock occupazionale dei dipendenti pubblici prevista tra il 2021 e il 2025 dovrebbe determinare a fine periodo un aumento di circa 49mila occupati rispetto al 2020.
Il fabbisogno del settore pubblico nel periodo considerato sarà determinato per oltre il 90% dalla componente di sostituzione, che dovrebbe riguardare oltre 692mila dipendenti nel quinquennio, per un fabbisogno complessivo di circa di 741mila dipendenti.
In particolare, tra il 2021 e il 2025 dovranno essere sostituiti circa 261mila dipendenti dei servizi generali, 243mila occupati nell’istruzione e 188mila nella sanità pubbliche.
Pa: per l’Unioncamere servono nuove assunzioni
Secondo Tripoli occorre dunque «individuare subito le competenze necessarie, puntare sulle soft skill oltre che sulle hard skill, introdurre percorsi innovativi per la selezione del personale e rivedere i sistemi di valutazione orientandoli al risultato e premiando quegli enti pubblici che hanno la determinazione di cogliere la sfida».
Ciò significa che non mancheranno nuovi concorsi e nuove assunzioni nel corso dei prossimi anni.
Pa Unioncamere: una PA troppo anziana
Le dichiarazioni di Tripoli sull’età media dei dipendenti pubblici:
«Oggi, la Pa è anziana: Il 55% dei dipendenti pubblici ha più di 55 anni contro il 37,3% del totale degli occupati, solo il 4,2% ha meno di 30 anni e l’età media è di 50,6 anni».
Dell’età media della Pubblica amministrazione ne abbiamo già parlato in precedenza: una P.A. smart richiede anche (ma non solo) l’assunzione di giovani neolaureati e diplomati fortemente motivati e freschi di studi.
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