Come sarà il nuovo esame di maturità 2019 Rivoluzionato l'esame di maturità. Interessanti le novità sul numero delle prove scritte

 

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Lo storico esame di maturità per la scuola secondaria è destinato a rivoluzionarsi già a partire dal 2019 .
Il Ministro dell’Istruzione lo aveva già annunciato da tempo e, finalmente, è stato pubblicato sul sito del Miur il D.M. 769 del 26 novembre 2018 con cui si delinea un quadro uniforme per il nuovo esame di Stato 2019.
La paura e l’agitazione tra i banchi di scuola restano ma il nuovo esame, che debutterà ufficialmente a giugno prossimo, sembra destare meno preoccupazione tra gli studenti che avranno modo di esercitarsi nel corso dei mesi a seguire per le nuove modalità di svolgimento delle prove.
Lo stesso Miur predisporrà infatti, una serie di tracce simulate nel corso del semestre, per garantire alle classi la possibilità di “iniziare a masticare” il nuovo esame di Stato.

Vediamo, in dettaglio, quali sono le principali novità.

 

Addio alla terza prova e più trasparenza ed equità

Una delle novità più rilevanti riguarda sicuramente il numero delle prove scritte: si passa tre prove a due, prevedendosi l’esclusione del cd. “quizzone”.
La terza prova dell’esame di maturità infatti, predisposta dalle singole commissioni di istituto, nel 2019 è destinata a scomparire e a lasciare più spazio alle prime due prove uniche a livello nazionale.
Tra gli studenti era la prova più temuta perché prevedeva lo studio contestuale di più materie.
Sono state predisposte e pubblicate delle griglie nazionali di valutazione per uniformare i criteri con cui  saranno valutati gli studenti ed i loro elaborati.
Il  D.M. 769 del 26 novembre 2018 rinvia ad una serie di “quadri di riferimento” differenziati per la prima e per la seconda prova in licei, istituti professionali ed istituti tecnici. L’intenzione è quella di garantire una maggiore trasparenza e capacità di comprensione, da parte degli allievi e non solo, dei parametri che verranno valutati per l’attribuzione dei punteggi complessivi.

 

La prima prova: uguale per tutti

Il 19 giugno 2019, giorno in cui si terrà la prima prova, i ragazzi dovranno dimostrare di possedere una padronanza lessicale e grammaticale, la capacità di costruire un testo coerente e coeso, una sufficiente capacità nell’uso dell’interpunzione. Secondo il quadro di riferimento, la nuova prova richiederà una scelta tra:

  • Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano;
  • Analisi e produzione di un testo argomentativo;
  • Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

In totale, saranno fornite sette tracce: due per  analisi e interpretazione di un testo letterario italiano;  tre per l’Analisi e produzione di un testo argomentativo; e due per l’ultima tipologia. Le tematiche trattate potranno essere collegate, per tutte le 3 tipologie, agli ambiti previsti dall’art. 17 del D. Lgs 62/2017, ossia: ambito artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale.

 

Seconda prova: specifica per il corso di studi

La seconda prova si terrà il 20 giugno e sarà differente a seconda dell’istituto di riferimento.
Ad esempio, per il liceo classico la prova si compone di due parti: la prima consisterà in una traduzione di un testo in lingua latina o in lingua greca e la seconda comprenderà la risposta a tre quesiti relativi alla comprensione e interpretazione del brano, all’ analisi linguistica, stilistica ed eventualmente retorica, all’approfondimento e alla riflessione personale.
Per il liceo scientifico la prova prevede la soluzione di un problema a scelta del candidato tra due proposti e la risposta a quattro quesiti tra otto proposti. I quadri di riferimento specificano anche le modalità di svolgimento delle prove per tutti gli altri istituti, tra cui istituti professionali e tecnici.
Per le prove orali si attende un nuovo decreto ministeriale nel mese di gennaio che indicherà nel dettaglio le modalità di svolgimento del colloquio che sarà, in ogni caso, coerente con il D.Lgs. 62/2017.

 

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