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I primi cinque studi italiani per fatturato sono tra quelli che nel 2021 hanno fatto registrare un trend positivo, che ha visto i primi 50 studi chiudere l’anno con un giro d’affari di circa 2,9 miliardi di euro. Assistiamo, dunque, ad uno spaccato dell’avvocatura che si distanza dal dato nazionale, che vede un generale trend negativo non solo relativo al ridotto numero di neo iscritti a fronte di un aumento del numero di professionisti che ha scelto di appendere la toga al chiodo, ma anche sotto l’aspetto economico con fatturati che fanno registrare un netto calo.
I primi cinque studi
Vediamo, dunque, quali sono i primi cinque studi italiani per fatturato:
- Bonelli Erede, chiude il 2021 con un fatturato pari a 213 milioni di euro;
- Pwc Tls, conserva la propria posizione e chiude il 2021 con 182,5 milioni di euro;
- Chiomenti, guadagna una posizione rispetto all’anno precedente con un fatturato pari a 178 milioni;
- EY tax&law, new entry nella classifica dei primi cinque studi per fatturato con 157 milioni;
- Deloitte (Legal + Sts), altra novità tra i primi cinque che chiude con un fatturato pari a 154 milioni.
La prima law firm italiana
Il primo tra i cinque studi italiani per fatturato si conferma, dunque, Bonelli Erede in vetta alla classifica degli studi italiani per giro d’affari con una crescita registrata nel 2021 del 10% raggiungendo un traguardo storico: il primo studio italiano a superare la quota 200 milioni di euro.
Sebbene tali numeri non possano considerarsi “comuni”, rappresentando delle eccellenze legali nel panorama italiano, alimentano la speranza per un’avvocatura nazionale che è apparsa in difficoltà ed in declino dall’ultima indagine condotta da Cassa Forense. Un moto di orgoglio e di ispirazione per tutte le realtà legali italiane che, declinate nelle varie sfumature, possono trarre forza e motivazione da esempi di successo.
Trend nazionale
Il trend nazionale attesta, invece, per gli studi legali un volume d’affari annuo pari a 56.592 euro, con un reddito medio pari a 37.785 euro. A ciò corrisponde una chiusura in negativo del fatturato annuo nazionale che si attesta sui 12,8 miliardi di euro per il 2021.
Bisogna, tuttavia, attestare che la pandemia ha assestato un duro colpo anche al settore legale e a farne le spese sono stati in primis gli studi legali più piccoli e meno strutturati, che hanno avuto maggiori difficoltà di ripresa e resistenza. Studi strutturati ed internazionali possono, invece, godere di una forza insita maggiore che gli ha permesso una ripresa più celere ed addirittura un incremento del fatturato.
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