Beni culturali: un settore strategico per lo sviluppo del nostro Paese, con un patrimonio che non ha eguali, eppure un settore da troppi anni trascurato per mancanza di fondi.
In particolare, il Ministero ha evidenziato la mancanza di centinaia di funzionari, nell’organico, rispetto al personale necessario per adempiere ai vari compiti istituzionali: mancano all’appello, precisamente, ben 200 amministrativi e 500 tecnici.
Ed è proprio l’assunzione di questi 500 tecnici a non poter essere rimandata oltre: fortunatamente, grazie alla Legge di Stabilità 2016, sarà indetto, entro il prossimo marzo, un nuovo maxi concorso per l’assunzione delle suddette 500 figure tecniche, il cui inserimento è indifferibile.
Il bando non riguarderà, dunque, le carenze amministrative dell’organico, ma è comunque un passo avanti per colmare l’endemico vuoto istituzionale creatosi.
Maxi Concorso Beni Culturali: figure richieste
Nel dettaglio, i 500 funzionari dell’area tecnica dovranno rientrare nelle seguenti categorie:
– architetti (laureati in Architettura, Ingegneria Edile-Architettura o in Scienze dell’Architettura); gli architetti sono indispensabili, ad esempio, nell’ambito delle autorizzazioni paesaggistiche: mancando i funzionari per istruire tali pratiche, il Ministero non riesce a rispettare il termine di 45 giorni, entro il quale deve essere concluso il relativo iter, ed è costretto a rimandarle al mittente senza parere;
– archeologi (è richiesto il diploma di specializzazione o il dottorato di ricerca);
– restauratori (è necessario il possesso della relativa qualifica professionale);
– bibliotecari (è richiesto il possesso della relativa qualifica professionale);
– storici dell’arte (è necessario il conseguimento del corso di laurea in Storia dell’Arte o la conclusione del corso di studi nella relativa scuola di specializzazione);
– antropologi e dermoetnoantropologi (dei percorsi relativi alla professione sono inseriti all’interno dei corsi universitari di Lettere e Filosofia);
– addetti alla comunicazione e alla promozione (laurea in materie Economiche, Scienze della Comunicazione e similari).
Le immissioni in ruolo sono previste a partire dal 2017: per coprire le nuove spese, la Legge di Stabilità ha messo a bilancio uno stanziamento di 20 milioni l’anno.
Vista l’urgenza dell’intervento, esso è stato effettuato, tra l’altro, in deroga al blocco delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.
La conferma definitiva dell’indizione del concorso arriverà soltanto con l’approvazione definitiva della Legge di Stabilità. Sarà difficile che ci siano ripensamenti, vista l’indifferibilità degli inserimenti, ma sarà necessario che l’intervento sia bilanciato con le ulteriori nuove spese previste per le altre azioni messe in campo dal Ministero dei Beni culturali: ad esempio, il consolidamento dell’Art bonus all’aliquota più elevata del 65% comporterà un costo complessivo di 35,2 milioni di Euro al 2020. Non dimentichiamo, poi, i nuovi finanziamenti ai musei, archivi, biblioteche, nonché la promozione del turismo italiano, ed i contributi alle associazioni ed istituti culturali, per un totale di 150 milioni di Euro; una grande fetta di risorse sarà poi destinata alla conservazione del patrimonio, per un totale di 635 milioni, sino al 2018, divisi tra tutela del patrimonio e fondo per i grandi progetti culturali.
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