Le graduatorie dei concorsi pubblici: cosa sono e come funzionano Una guida per orientarsi nel mondo dei concorsi pubblici

 

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graduatoria concorsi pubblici

3 min di lettura

Come si entra nelle graduatorie dei concorsi pubblici? Qual è la differenza tra vincitore di concorso e idoneo? Come avviene lo scorrimento della graduatoria? Chi entra in graduatoria ha diritto all’assunzione? In questa breve guida proveremo a dare una risposta a tutte queste domande.

Cosa sono le graduatorie

Innanzitutto dobbiamo chiarire cosa si intende per graduatoria: trattasi di un elenco che viene approvato dall’amministrazione pubblica che ha bandito il concorso all’esito dello stesso.

Vincitore o idoneo?

Nella graduatoria vi rientrano sia i vincitori del concorso, ovvero coloro che rientrano nel numero dei posti banditi, sia gli idonei che sono coloro che, pur avendo superato le prove d’esame, non rientrano i vincitori.
Così, ad esempio, se un Comune bandisce un concorso per tre posti di istruttore amministrativo, coloro che rientrano nei primi tre posti sono vincitori di concorso, mentre gli altri concorrenti che hanno superato la prova con un punteggio inferiore sono idonei.

Quando si ha diritto all’assunzione nei concorsi pubblici?

La distinzione tra vincitore e idoneo comporta che solo chi viene inserito in graduatoria come vincitore ha un vero e proprio diritto all’assunzione. Questi avrà la chiamata non appena l’amministrazione avrà concluso la procedura di reclutamento, altrimenti potrà ricorrere al Giudice del lavoro per far valere il suo diritto.

Lo scorrimento delle graduatorie nei concorsi pubblici

Gli idonei, invece, hanno solo un’aspettativa di essere assunti attraverso il meccanismo dello scorrimento della graduatoria. Vediamo cosa vuol dire. Entrare come idoneo nella graduatoria di un ente comporta che, qualora quest’ultimo intenda assumere nuovamente, dovrà attingere dalla stessa. Lo scorrimento dei candidati avviene a partire dalla posizione più alta in graduatoria e continua a seconda dei posti da coprire. È evidente, quindi, che più si è in alto in graduatoria e più si accorciano i tempi e aumentano le possibilità di essere chiamati. Inoltre, in caso di rifiuto alla chiamata da parte di un candidato, questi conserva il posto in graduatoria (salvo che nel comparto scuola), e si passa a chiamare quello immediatamente successivo. Attenzione però: l’ente può utilizzare la graduatoria finché la stessa è in corso di validità. Di questo importante aspetto si è trattato in un altro nostro articolo, di cui si consiglia la lettura. In questa sede è importante ricordare che in presenza di una graduatoria ancora valida l’amministrazione che deve procedere a nuove assunzioni è obbligata a ricorrere alla stessa e, qualora decidesse invece di indire un nuovo concorso per coprire i posti vacanti, dovrà motivarne le ragioni.

L’utilizzo delle graduatorie di altri enti

Si fa presente, infine, che è possibile per un’amministrazione procedere a nuove assunzioni utilizzando la graduatoria approvata da un’altra amministrazione.
Così, ad esempio, un Comune che intende assumere un’unità di personale per il profilo di collaboratore amministrativo, potrà interpellare il candidato che si trova nella graduatoria del Comune limitrofo per il medesimo profilo.

In questo caso, tuttavia, è necessario che le due amministrazioni abbiano preventivamente stipulato un accordo (o convenzione) in tal senso. Questi meccanismi consentono, pertanto, un evidente risparmio di spesa e garantiscono la celerità nella procedura di acquisizione del personale. A queste finalità risponde anche il maxi-concorso ASMEL, finalizzato alla creazione di un’unica graduatoria o elenco di idonei, cui i Comuni aderenti possono attingere, come abbiamo spiegato altrove.

Manuale per approfondire

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