Diritto dell’Unione Europea: domande frequenti Esame avvocato, secondo orale

 

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Vediamo insieme le domande più frequenti di diritto dell’Unione Europea. Come sappiamo, l’esame d’avvocato impone al candidato la scelta di sei materie da studiare per la seconda fase d’esame. Tra le materie più scelte dai candidati vi è sicuramente diritto dell’Unione Europea, una materia che di anno in anno assume un’importanza sempre maggiore nella preparazione del candidato e ai fini dell’esercizio della professione forense che, ad oggi, non è più chiusa nei confini nazionali. Un buon avvocato non può prescindere da uno studio ed una conoscenza puntuale e approfondita dei principi di diritto interno e, allo stesso modo, non può  più esimersi dalla conoscenza dei principi che regolano il diritto dell’Unione Europea.

Domande frequenti

Il diritto dell’Unione Europea è una materia che fa sentire il suo peso non solo nell’esame d’avvocato ma, più in generale, nella formazione di tutti i giuristi che trovano con frequenza questa materia largamente diffusa e con i cui principi devono coordinare con il diritto interno.

Vediamo, dunque, alcune delle domande più frequenti di diritto dell’Unione Europea in sede d’esame:

  1. Che cosa prevedeva il Trattato istitutivo della CECA?
  2. Cosa ha comportato la realizzazione del mercato unico europeo?
  3. Quali sono i principi democratici dell’Unione Europea?
  4. Qual è la composizione del Parlamento europeo?
  5. Il Consiglio europeo può definirsi un’istituzione dell’Unione?
  6. Qual è la composizione del Consiglio?
  7. Quali caratteristiche presenta la Commissione europea?
  8. Com’è strutturata la Corte di Giustizia dell’Unione europea?
  9. Come viene definita la Banca centrale europea?
  10. In quali settori il Comitato delle Regioni può esprimere il proprio parere?

Consigli per lo studio

Lo studio del diritto dell’Unione Europea richiede una comprensione e una visione d’insieme dell’intera materia.

Una buona programmazione è alla base di uno studio proficuo ed ottimale, che possa rendere performante in sede d’esame gli sforzi profusi nella fase di studio. Dunque:

  1. Programmare lo studio in giorni ed argomenti;
  2. Creare un piano di studio realistico, meglio non sovrastimare;
  3. Sezionare il programma in più parti;
  4. Inserire nel piano di studio i giusti tempi da dedicare alla ripetizione;
  5. Studiata una sezione del programma, procedere con la successiva senza mai abbandonare del tutto quello che si è già studiato;
  6. Utilizzare sempre il codice e leggere le norme che si studiano dai manuali;
  7. Associare i concetti ad esempi reali, che possano agevolare la comprensione ed il ricordo;
  8. Concedersi dei tempi di riposo.

Ed, infine, il consiglio più importante di tutti: credere sempre in sè stessi!

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