Come cambia il concorso per dirigenti scolastici In arrivo il prossimo concorso per DS che si svolgerà con modalità del tutto diverse rispetto a quello del 2011. Cambiano in parte anche le materie.

 

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7 min di lettura

 

Il Regolamento del nuovo Corso-concorso per dirigenti scolastici  è pronto già da metà giugno e ha ricevuto anche il parere favorevole del CSPI; si attende solo il vaglio formale del Consiglio di Stato. 
È dunque a momenti la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, atto che darà il via definitivo all’emanazione del nuovo bando.

Il prossimo concorso per dirigente scolastico si svolgerà quindi con modalità del tutto diverse rispetto a quello del 2011. Il numero dei posti messi a concorso non è ancora noto: sarà fissato dal bando e sarà presumibilmente alto.

Per eliminare il fenomeno delle reggenze, il MIUR intende, infatti, bandire il corso-concorso per tutti i posti vacanti e disponibili nell’anno scolastico 2016/2017 nonché per quelli che, per effetto dei pensionamenti, si renderanno tali nel triennio successivo.
Per garantire la copertura di tutti i posti che si renderanno vacanti nei 3 anni successivi, il CSPI ha chiesto anche un aumento del numero dei candidati ammessi al corso di formazione (il 30% in più dei posti messi a concorso). Potrà partecipare al concorso il personale docente ed educativo di ruolo, che abbia maturato un servizio non inferiore a 60 mesi, anche non continuativi, e anche se svolto con contratti a tempo determinato.

Come si svolgerà il prossimo concorso

Per la prima volta è su base nazionale e prevede tre prove:

  • una prova preselettiva
  • una prova scritta
  • una orale. 

 

Partendo dal presupposto che la professione dirigenziale richiede una competenza che si costruisce soprattutto sul campo, chi supererà le tre prove dovrà seguire poi un corso di formazione dirigenziale di 4 mesi tenuto dal MIUR, e un tirocinio di altri 4 mesi.

Le prove

La prova preselettiva informatizzata verrà svolta nel caso in cui il numero dei candidati al concorso sia superiore a 3 volte quello dei posti banditi, ma si tratta di un numero che verrà sicuramente raggiunto e abbondantemente superato, visto l’alto interesse che già si manifesta tra i potenziali candidati.
La prova preselettiva si basa su 50 domande a risposta multipla, vertenti sulle stesse materie della prova scritta.

Il CSPI auspica nel suo parere, che la prova preselettiva si svolga in un’unica sessione e con un questionario di 100 domande.
Alla prova scritta è ammesso un numero di candidati pari a 3 volte quello dei posti disponibili; il CSPI suggerisce “pari a 4 volte” allo scopo di ampliare la partecipazione alle prove successive di un maggior numero di candidati.
Per lo scritto sono previste 5 domande a risposta aperta, di cui una in lingua (a scelta tra inglese, francese, tedesco, spagnolo). È prevista poi una prova orale.

 

Le materie

In parte modificate le materie rispetto al precedente concorso: sono ad esempio spariti il diritto costituzionale e il diritto dell’UE, la parte psicopedagogica (ma anche l’informatica e la lingua dalla prova preselettiva) e sono stati inseriti altri argomenti più professionalizzanti. Riportiamo qui di seguito l’art. 10 dello schema di regolamento con i rilievi del CSPI, che probabilmente confluiranno nella versione definitiva del decreto ministeriale.

“Art. 10 – Prova scritta

1 La prova scritta consiste in cinque domande a risposta aperta sulle seguenti materie, fermo restando quanto previsto al comma 2:

a) normativa di riferimento per il settore dell’istruzione ed educazione scolastica

Il CSPI suggerisce “a) Normativa riferita al sistema educativo di istruzione e di formazione e agli ordinamenti degli studi in Italia con particolare attenzione ai processi di riforma in atto”

b) modalità di conduzione delle organizzazioni complesse, con particolare riferimento alla realtà delle istituzioni scolastiche ed educative statali;

il CSPI suggerisce di sostituire la lett. B con il testo seguente “modalità di conduzione delle organizzazioni complesse, con particolare riferimento alla gestione delle istituzioni scolastiche, del RAV e del PdM, della predisposizione e gestione del PTOF, nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio”

c) organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’innovazioni digitale e ai processi di innovazione nella didattica;

d) organizzazione del lavoro e gestione del personale, con particolare riferimento alla realtà del personale scolastico;

e) valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici;

f) diritto civile e amministrativo, con particolare riferimento alle obbligazioni giuridiche e alle responsabilità tipiche del DS, nonché penale con particolare riferimento ai delitti contro la P.A. e in danno di minorenni;

g) contabilità di Stato, con particolare riferimento alle programmazione e gestione finanziaria presso le istituzioni scolastiche ed educative statali e relative aziende speciali;

 

h) sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea.”

 

L’edizione 2016 del manuale del “Concorso Dirigente scolastico. Manuale completo per la preparazione”  (a cura di Iolanda Pepe e Giovanna Strano) delle Edizioni Simone è perfettamente in linea con la indicazioni del regolamento in merito alle materie e agli argomenti del bando, compresi quelli suggeriti espressamente dal CSPI.

Concorso Dirigente Scolastico


Delle cinque domande a risposta aperta, una, relativa alle materie sub lettere b) c) o h) è formulata e svolta in lingua straniera a scelta del candidato tra inglese, francese, tedesco e spagnolo.  
Su questo punto, che per molti candidati, chiamati a scrivere in lingua su tematiche specialistiche e complesse, sarebbe davvero un ostacolo insuperabile, è intervenuto il CSPI a chiedere una modifica del Regolamento in chiave facilitativa: si propone in fatti di formulare la domanda in modo coerente con il livello richiesto dagli standard internazionali, focalizzando l’attenzione sulla verifica della capacità di comprensione di un testo su argomento attinente alle materie di cui alle lettere c e h). Se il rilievo del CSPI fosse accolto, i candidati presumibilmente si troveranno di fronte un quiz in lingua sostanzialmente di comprensione brani.

Per quanto riguarda le materie della prova orale, sempre secondo il nuovo regolamento di concorso, si tratterà di un colloquio sulle materie della prova scritta volto ad accertare la preparazione professionale del candidato, anche attraverso la risoluzione di un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico. 

Sempre all’orale dovrà essere verificata la conoscenza e la capacità d’uso degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazioni, nonché la lingua straniera.

 

La Commissione esaminatrice

Le prove saranno valutate da un commissione esaminatrice composta da un presidente e due componenti: il presidente è scelto tra magistrati amministrativi, ordinari, contabili, avvocati dello Stato, dirigenti di amministrazioni pubbliche, professori universitari. Degli altri due componenti della Commissione, uno è scelto tra i dirigenti scolastici, l’altro tra i dirigenti tecnici, entrambi con almeno 5 anni di anzianità di servizio. 

Alla Commissione sono poi aggregati esperti di lingua straniera e di informatica per la valutazione delle relative prove.

Possono essere istituite delle sottocommissioni nel caso di un numero alto di partecipanti al concorso.

 

Il corso di formazione dirigenziale e tirocinio

Il corso di formazione dirigenziale e il tirocinio selettivo sono finalizzati all’arricchimento delle competenze professionali e culturali, possedute dai candidati, in relazione alle funzioni proprie del DS, con particolare riguardo alle modalità di direzione della scuola alla luce delle innovazioni previste dalla legge, ai processi, all’innovazione e agli strumenti della didattica, all’organizzazione e alla gestione delle risorse umane e ai legami con il contesto e il territorio.

Il corso di formazione dura 4 mesi, è organizzato a livello regionale e per due mesi può essere eventualmente erogato anche a distanza.

Al tirocinio successivo, che dura anch’esso 4 mesi, sono ammessi tutti i candidati che abbiano frequentato con profitto il corso ed è svolto presso alcune scuole appositamente individuate dagli USR. Il tirocinante è affiancato da un tutor.

Il candidati che terminano il tirocinio devono poi superare un ulteriore colloquio finale.

 

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