Concorso scuola straordinario TER 2023: via libera dall’UE L'obiettivo è assumere 40mila docenti

 

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Concorso straordinario scuola TER 2023

5 min di lettura

La Commissione Europea si appresta a dare il via libera al tanto atteso concorso scuola straordinario TER 2023, che prevede l’assunzione di ben 40.000 docenti in Italia. Questa decisione arriva in seguito all’approvazione del regolamento attuativo connesso al Dpcm del 4 luglio scorso, già validato dalla Commissione europea e attualmente in fase di esame a Bruxelles. L’ultimo passo necessario per avviare il processo di selezione è il visto europeo, che aprirà le porte al primo dei due concorsi programmati dal Ministero dell’Istruzione tra questo autunno e la prossima primavera.

Il numero di posti disponibili

Il concorso dovrebbe essere bandito entro ottobre 2023, ma è sempre importante tenere conto della possibilità di ritardi nell’iter amministrativo. L’aumento previsto dei posti da 30.216 a 40.000 è una notizia positiva per coloro che aspirano a diventare insegnanti, ma resta al momento solo una notizia. Le comunicazioni ufficiali per ora, ovvero quelle pubblicate in Gazzetta, parlano di 30.126 posti. Inoltre, è bene sempre ricordare che i posti messi a concorso riguarderanno anche gli insegnanti di sostegno, ma anche qui per conoscere il numero esatto bisogna aspettare la pubblicazione del bando.  Infine, con la pubblicazione del bando verrà sciolto anche il nodo delle classi di concorso che verranno bandite, una comunicazione essenziale per coloro che desiderano partecipare.

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Concorso straordinario TER 2023: i requisiti per partecipare

Per poter partecipare al Concorso Straordinario TER, i candidati devono soddisfare alcuni requisiti specifici. Per quanto riguarda i posti comuni, è necessario avere una laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso, oltre all’abilitazione per la specifica classe di concorso. In alternativa, è possibile qualificarsi con tre anni di servizio negli ultimi cinque, svolti presso le scuole statali, anche in modo non continuativo, di cui almeno uno deve essere specifico. Un’altra opzione è possedere una laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso e aver conseguito 24 CFU entro il 31 ottobre 2022.

Per quanto riguarda gli ITP (Insegnanti Tecnico Pratici), è richiesta una laurea di primo livello, accompagnata dall’abilitazione, oppure un diploma di accesso alla classe di concorso. Questo requisito sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024.

Riassumendo, quindi:

Requisiti per i posti comuni

Uno tra:

  • Laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso + abilitazione per la specifica classe di concorso;
  • Tre anni di servizio negli ultimi cinque, entro il termine di presentazione della domanda, svolti presso le scuole statali, anche non continuativi, di cui almeno uno specifico;
  • Laurea coerente con la classe di concorso oggetto del concorso + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022

Gli ITP (tabella B del DPR 19/2016) possono accedere con un requisito tra:

  • Laurea di primo livello + abilitazione;
  • Diploma di accesso alla classe di concorso (il requisito sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024).

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Le prove del concorso

La prova scritta sarà una tappa cruciale nella selezione dei candidati e consisterà in cinquanta quesiti a risposta multipla, con quattro possibili risposte per ciascuna domanda. I partecipanti avranno a disposizione cento minuti per completare la prova, dimostrando la loro capacità di analisi, ragionamento e conoscenza dei contenuti disciplinari.

La prova scritta prevede un voto minimo di 70/100 e consiste in 50 quesiti a risposta multipla che devono essere completati entro 100 minuti.

  • Per i posti comuni, i quesiti saranno 40 e riguarderanno le conoscenze e le competenze in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, inclusi gli aspetti relativi all’inclusione e alla valutazione. In particolare, la suddivisione delle materie avverrà in questo modo:
    • Dieci quesiti di ambito pedagogico;
    • Dieci quesiti di ambito psicopedagogico, ivi compresi gli aspetti relativi all’inclusione;
    • Venti quesiti di ambito metodologico didattico, ivi compresi gli aspetti relativi alla valutazione.
  • Per i posti di sostegno, i quesiti riguardano le metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità al fine di valutare le conoscenze e le competenze dei candidati relative all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
  • Per i posti comuni e di sostegno: 5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue + 5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.

Il secondo concorso PNRR

Nella primavera successiva, è previsto il secondo concorso Pnrr, che estenderà la partecipazione anche a coloro che avranno conseguito almeno 30 dei 60 cfu previsti dalla nuova disciplina per ottenere l’abilitazione. Il numero di posti disponibili sarà determinato dai pensionamenti, che mediamente ammontano a circa 25.000 unità. Eventuali posti non coperti dal primo concorso potranno essere aggiunti alla disponibilità del secondo.

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Obiettivo del PNRR

L’obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è quello di assumere almeno 70.000 docenti entro il 2024 con le nuove regole. Tuttavia, è possibile che ci sia una certa flessibilità in caso di necessità, come ad esempio una proroga per completare le procedure avviate. Questa eventualità potrebbe fornire un po’ di respiro alla macchina amministrativa e universitaria chiamata a formare e selezionare un notevole contingente di aspiranti docenti in tempi ristretti.

Concorso straordinario scuola TER: manuali consigliati

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