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Concorso religione cattolica, si comincia nel 2023: la bozza inserita nel decreto Milleproroghe. Ci sarà un nuovo slittamento nella procedura che porterà alle assunzioni programmate degli insegnanti in religione cattolica, pare infatti che il concorso avrà inizio nel 2023 dopo che era stato programmato per il 2022. Le diverse modifiche al decreto-legge del 29 ottobre 2019, n. 126, non lasciano spazio a dubbi: i riferimenti ai posti vacanti e disponibili a cui si rivolge la procedura sono stati spostati tutti di un anno, nella speranza che il prossimo sia davvero quello buono per tutti coloro che aspirano ad un posto come insegnante di religione cattolica nella scuola.
Il concorso di religione cattolica
Dopo l’accordo siglato nel dicembre 2020 tra il Ministero dell’Istruzione e la CEI, il nuovo concorso è stato ufficialmente decretato anche se a ciò, sia a causa della pandemia da Covid-19 che proprio in quei mesi rallentò tutte le procedure pubbliche, sia a causa di sopraggiunti problemi di altra natura, non ha fatto seguito almeno per ora la pubblicazione del concorso. Stando alle modifiche del decreto, si dovrà però attendere almeno fino all’anno prossimo per vedere quindi la pubblicazione del concorso.
Il requisito principale di accesso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana:
“è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.
Tuttavia, il testo dell’intesa ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.
Ciò vuol dire che, quando sarà pubblicato il concorso, almeno un 50% per cento delle quote messe a bando potranno essere riservate a docenti di religione cattolica in possesso dei requisiti che abbiano svolto almeno tre annualità di servizio nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, anche se le tre annualità non sono consecutive.
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