Il concorso per Agenti costituisce, in pratica, la modalità di accesso base alla Polizia di Stato. Ecco che così si diventa “poliziotti” a tutti gli effetti: indagini, contatto con la gente, lotta alla criminalità semplice e organizzata, ma anche volanti, squadre mobili e molto molto altro.
Per accedere a questo ruolo esistono due modalità:
– per concorso;
– per reclutamento.
L’accesso per concorso, dopo che l’art. 1929 del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, ha sospeso la chiamata per lo svolgimento del servizio di leva a decorrere dal 1° gennaio 2005, cosicché da quella data non è stato più possibile arruolare Agenti ausiliari della Polizia di Stato, prevede che si possa accedere al ruolo tramite concorso pubblico per esami pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – 4^ Serie speciale “Concorsi ed esami”.
Possono partecipare al concorso persone di entrambi i sessi, in possesso dei seguenti requisiti:
– cittadinanza italiana;
– godimento dei diritti politici;
– età non inferiore agli anni 18 e non superiore ai 30;
– idoneità culturale, fisica, psichica e attitudinale al servizio di Polizia;
– titolo di studio di scuola media dell’obbligo;
– non essere stati espulsi dalle Forze Armate o da Corpi militarmente organizzati, o destituiti da pubblici uffici, né dispensati dall’impiego per persistente insufficienza di rendimento;
– non aver riportato condanne per delitti non colposi e non essere stati sottoposti a misure di prevenzione;
– per i candidati soggetti alla leva nati entro il 1985, essere in regola con gli obblighi di leva e non essere stati ammessi al servizio civile in qualità di obiettori di coscienza, ovvero non aver assolto gli obblighi di leva quali obiettori di coscienza, salvo l’aver espresso formale e irrevocabile rinuncia al suddetto status;
– essere in possesso di tutte le qualità morali e di condotta previste per un adeguato espletamento del ruolo (come specificate dall’art. 35, comma 6, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165).
La prova d’esame comprende: la compilazione di un questionario con domande a risposte sintetiche o a scelta multipla, su argomenti di cultura generale e sulle materie previste dai vigenti programmi della scuola media dell’obbligo; quesiti volti ad accertare un sufficiente livello di conoscenza della lingua straniera scelta dal candidato tra quelle indicate nel bando; quesiti per accertare un sufficiente livello di conoscenza delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse. Tale prova si intende superata se il candidato riporta una votazione non inferiore a sei decimi.
I candidati che superano la prova vengono poi sottoposti all’accertamento dei requisiti fisici, psichici e attitudinali, a cura di apposite Commissioni, secondo l’ordine della graduatoria, stilata sulla base del punteggio riportato nella prova scritta e dell’età in caso di parità di voto. I vincitori del concorso sono quindi nominati Allievi agenti della Polizia di Stato e avviati a frequentare un corso di formazione della durata di 6 mesi in una delle Scuole di Polizia dislocate sul territorio italiano, dopodiché, in caso di superamento del corso, iniziano un periodo di 6 mesi in qualità di Agenti in prova, finché pervengono alla nomina di Agenti effettivi e vengono assegnati ad un Reparto o Ufficio in una località che non sia compresa nella propria regione di residenza. Successivamente, è possibile proseguire la carriera con dei concorsi interni.
Per quanto concerne, invece, l’accesso per reclutamento, l’art. 2199 del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, recante “Concorsi per il reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze di polizia”, dispone che dal 1° gennaio 2006 e fino al 31 dicembre 2015 i posti annualmente messi a concorso per il reclutamento del personale nella carriera iniziale della Polizia di Stato (ruolo degli agenti) e per le altre forze di polizia a ordinamento militare e civile, nonché per il corpo militare della Croce Rossa, vengano determinati sulla base di una programmazione quinquennale scorrevole predisposta annualmente. In particolare si tratta di posti riservati ai volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) o quadriennale (VFP4) ovvero in rafferma annuale, in servizio o in congedo, in possesso dei requisiti previsti dall’ordinamento per l’accesso al ruolo degli agenti.
In tal caso i candidati devono sapere che:
– la presentazione della domanda di partecipazione al concorso nella Polizia di Stato comporta l’impossibilità di partecipare, nello stesso anno, ad analoghi concorsi banditi da altre Amministrazioni, con la precisazione che tale preclusione non si applica ai volontari in ferma prefissata in congedo;
– l’età stabilita per partecipare al reclutamento dei volontari in ferma prefissata di un anno è compresa tra i 18 e i 25 anni. Per l’accesso alla carriera iniziale delle Forze di Polizia (ruolo degli agenti) il limite di età è di 30 anni;
– con decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro della Difesa, sono determinate le procedure di selezione, che si concludono con la formazione delle graduatorie di merito;
– l’art. 2199, comma IV, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, dispone che, dei concorrenti che hanno chiesto l’immissione nella carriera iniziale della Polizia di Stato, giudicati idonei e collocati utilmente nella graduatoria: il 55% è immesso direttamente nel ruolo degli agenti e assistenti della Polizia di Stato, secondo l’ordine della graduatoria, dopo aver completato la ferma prefissata di un anno, mentre il rimanente 45% viene immesso nel ruolo degli agenti e assistenti della Polizia di Stato dopo aver prestato servizio nelle Forze Armate in qualità di volontario in ferma prefissata quadriennale.
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