Concorsi e test di gravidanza, il caso del torinese É consentito richiedere il test di gravidanza per le prove fisiche di un concorso?

 

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3 min di lettura

Concorsi e Test di gravidanza, il caso del torinese. Il 3 maggio due Comuni del torinese, Comune di Vigone e Comune di Torre Pellice, hanno pubblicato un bando per l’assunzione a tempo indeterminato di due istruttori direttivi di vigilanza. Il bando originario prevedeva lo svolgimento di una prova scritta, una fisica e una orale, la particolarità è che alle sole candidate viene fatta una singolare richiesta: per partecipare alla prova fisica avrebbero dovuto presentare un test di gravidanza con esito negativo. In caso di test positivo, la prova fisica sarebbe stata rinviata. Dopo le polemiche partite sul web e tra i sindacati si è arrivati ad una rettifica del bando di concorso. Ripercorriamo la vicenda su simoneconcorsi.it.

Cosa prevedeva il concorso

Nel suo assetto originario il concorso prevedeva:

  • una prova scritta;
  • una prova di efficienza fisica;
  • un colloquio orale.

Per la prova di efficienza fisica, in particolare, l’allegato al bando prevedeva:

Solo per le candidate di sesso femminile e per lo svolgimento in piena sicurezza delle prove di efficienza fisica del referto attestante l’esito di un test di gravidanza mediante analisi su sangue o urine, eseguito in data non anteriore a cinque giorni antecedenti la data di presentazione (la data di presentazione non è da calcolare nel computo dei cinque giorni), effettuato presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate con il servizio sanitario nazionale o regionale.

Concorsi e Test di gravidanza, la polemica

La richiesta ha scatenato la polemica. Da un lato, si sottolinea la discriminazione verso le donne, alle quali si preclude la possibilità di partecipare al concorso vista l’incertezza circa i tempi di espletamento della prova orale (non è dunque certo che per tale data avranno portato a termine la gestazione), dall’altro, molte voci contrarie si sono sollevate anche in relazione alla generale necessità della prova fisica (sia per gli uomini che per le donne).

In quest’ultimo senso, è stato sottolineato che le funzioni che i vincitori dovranno svolgere non giustificano la prova fisica richiesta.

Secondo gli enti locali interessati, la decisione è posta a tutela della salute delle candidate: il test positivo, infatti, non sarebbe causa di esclusione dal concorso, ma solo di differimento della prova ad un momento successivo (ossia prima della prova orale).

La rettifica del bando

I Comuni coinvolti hanno rilasciato un comunicato stampa in cui chiariscono che, al fine di concludere in modo celere la procedura concorsuale, hanno provveduto alla rettifica del bando, eliminando del tutto la prova fisica tra le prove da sostenere.

In preparazione la nuova edizione del manuale sui concorsi per istruttori di vigilanza.

Clicca qui per il link al nuovo bando

 

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