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Concorsi a cattedra 2023, l’annuncio di Valditara: “70mila nuovi insegnanti grazie al nuovo ciclo di assunzioni”. Durante un’intervista, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha menzionato una proposta inviata alla Commissione Europea riguardo al reclutamento. La proposta suggerisce di ritardare l’implementazione del nuovo sistema di reclutamento previsto dal PNRR fino al 2025, invece della data attuale del 2024. Il 2023 sarà quindi l’anno di una nuova fase di transizione rispetto a quella stabilita dalla legge 79/2022, che permetterà ai docenti presenti nelle graduatorie provinciali di essere assunti a tempo determinato nel 2023/24 e poi a tempo indeterminato dal 2024/25.
Le dichiarazioni
Queste le parole del Ministro Valditara:
“Prevediamo l’introduzione di un nuovo sistema di reclutamento che porterà all’assunzione di 70mila docenti, molti dei quali precari. Questo è un argomento che mi sta veramente a cuore e ci sarà una grande attenzione verso la qualità dell’assistenza e la continuità didattica per i ragazzi in difficoltà, attraverso programmi di formazione specifica”, afferma Valditara.
Sugli stipendi degli insegnanti: “Nonostante l’aumento recente di 124 euro, gli stipendi sono ancora bassi rispetto all’importanza del lavoro svolto. Ritorno qui sul concetto della centralità della scuola e sulla necessità di valorizzare il suo personale attraverso il coinvolgimento delle imprese e dei privati, che sono invitati a investire. Tutti devono comprendere che la scuola è un pilastro fondamentale per la nazione, poiché forma i giovani che guideranno il paese in futuro”.
Il piano del Ministro
Secondo fonti vicine al Ministero dell’Istruzione e del Merito, una possibile proposta al momento è quella di assumere circa 20.000 nuovi insegnanti già a partire da settembre 2023. Questi supplenti verrebbero assunti con un contratto a tempo determinato di 3 anni e, dopo un anno e una prova finale da superare, il loro contratto verrebbe trasformato in un’assunzione a tempo indeterminato.
Il concorso sarebbe riservato ai docenti già abilitati, agli insegnanti specializzati sul sostegno presenti nelle graduatorie provinciali e ai docenti di seconda fascia. La prova prevederebbe un esame scritto su argomenti psico-pedagogici, una lezione da tenere davanti a una commissione composta da membri esterni alla scuola in cui l’insegnante attualmente presta servizio e un colloquio sulle materie di disciplina. Durante l’anno, i docenti dovranno inoltre acquisire da 30 a 60 crediti universitari come previsto dal PNRR (insieme alla laurea) per la formazione iniziale.
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