Come diventare insegnante nella scuola secondaria di primo e secondo grado Quale è il percorso per diventare docente dalla laurea al ruolo

 

Condividi

5 min di lettura

Per diventare docenti è necessario compiere un percorso. Di seguito ne analizzeremo le tappe:

–    conseguire il titolo di accesso all’insegnamento
–    conseguire l’abilitazione all’insegnamento
–    conseguire il ruolo attraverso un concorso

Il titolo di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria

Il titolo di accesso all’insegnamento è il titolo di studio. 
I titoli di studio per accedere all’insegnamento sono diversi per la scuola dell’infanzia e primaria e per la scuola secondaria (di primo e secondo grado)

Nella scuola secondaria di primo e secondo grado sono titoli di accesso all’insegnamento:

  • la laurea di Vecchio Ordinamento, la laurea Specialistica o Magistrale di Nuovo Ordinamento, il diploma accademico di II livello, il diploma di Conservatorio o di Accademia di Belle Arti Vecchio Ordinamento DPR 19/2016 e DM 259/2017;
  • il diploma di scuola superiore (per gli insegnamenti tecnico-pratici) DPR 19/2016 e DM 259/2017.

Il possesso di un titolo di accesso è necessario ma non è sufficiente poiché per poter accedere alla professione di docente nelle scuole secondarie è necessario acquisire l’abilitazione all’insegnamento. 

 

L’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria

Per la scuola secondaria di primo e secondo grado il percorso abilitante è cambiato diverse volte negli anni:  Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario (SSIS) Tirocinio Formativo Attivo (TFA),  Formazione iniziale e tirocinio(FIT). Attualmente il decreto legislativo n. 59 del 2017, modificato dalla legge n. 145 del 2018,  ha soppresso il FIT e lo ha sostituito con un concorso abilitante.

Il decreto, infatti, nel disciplinare il concorso a cattedre ordinario, prevede che coloro che non sono abilitati possono partecipare al concorso se sono in possesso di entrambi i seguenti requisiti:

  1. laurea magistrale o a ciclo unico coerente con le classi di concorso per cui si concorre.
  2. il conseguimento di 24 CFU (Crediti Formativi Universitari) nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Attualmente, dunque, il superamento di tutte le prove concorsuali, attraverso il conseguimento dei punteggi minimi previsti, costituirà abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso per cui si è partecipato.

 

Come si diventa supplenti nella scuola secondaria? Abilitazione, supplenze e MAD (messa a disposizione)

Essere abilitati permette di essere inseriti nelle graduatorie, cioè negli elenchi di aspiranti docenti, da cui i dirigenti scolastici possono attingere quando devono assegnare le supplenze annuali o temporanee.

Le graduatorie, diverse a seconda se si è abilitati o meno, vengono aggiornate ogni tre anni. L’ultimo aggiornamento è avvenuto nel 2017 e il prossimo dovrebbe essere quindi nel 2020. 

Attualmente pertanto, in attesa del concorso, che come detto sarà abilitante, si possono svolgere supplenze solo tramite l’invio della domanda di messa a disposizione, la cd. MAD; con tale domanda, si manifesta direttamente alle scuole, la propria disponibilità ad effettuare delle supplenze.

 

Il ruolo e il concorso a cattedra nella scuola secondaria

Una distinzione nella categoria degli insegnanti è quella tra docenti di ruolo (cioè lavoratori assunti a tempo indeterminato) e supplenti (chiamati a lavorare nelle scuole con incarichi a tempo determinato).
Per diventare di ruolo occorre superare un concorso.
Il concorso  ordinario nella scuola secondaria di primo e secondo grado è disciplinato, come abbiamo detto, dal decreto legislativo n. 59 del 2017 il quale prevede per abilitati e non:

  • una  prima prova scritta  che ha lo scopo  valutare il grado di conoscenze e competenze del candidato sulle discipline afferenti alla classe di  concorso;
  • una seconda prova scritta per  valutare il grado di conoscenze e competenze del candidato sulle discipline antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie e tecnologie didattiche;
  • una prova orale che consiste in un colloquio per valutare e verificare il grado di conoscenze e competenze nelle discipline facenti parte della classe di concorso, di una lingua straniera europea, nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Questo concorso dovrebbe essere bandito ogni due anni nelle regioni e per le classi di concorso con posti vuoti. In realtà l’ultimo si è svolto nel 2016 e il successivo era stato annunciato per ottobre 2019 ma la caduta del governo ha fatto slittare i tempi che dipendono anche dalla soluzione del problema del concorso straordinario e dei Pas.

 

Concorso straordinario nella scuola secondaria 2019  e PAS

Per far fronte al problema del precariato nella scuola è stato in discussione un decreto per regolare i pas cioè percorsi abilitanti speciali e un concorso straordinario riservato a chi presta servizio da almeno tre anni. Anche questo decreto ha subito una battuta d’arresto in seguito alla caduta del governo. Tuttavia l’attuale Ministro Fioramonti ha già avviato gli incontri con i sindacati per giungere il più presto possibile alla emanazione di questo decreto.
Risolto questo problema potranno partire il concorso straordinario e ordinario, ci si augura entro il 2019

 

Cosa fare in attesa dei concorsi?

I tempi di Pas  e concorsi straordinari e ordinari sembrano essere meno lunghi di quel che ci si aspettava dopo la caduta del governo, quindi perché non studiare e tenersi pronti e aggiornati?
Qui le pubblicazioni della casa editrice dedicate per venire incontro alle diverse esigenze.

 

    Ricevi tutti gli aggiornamenti sulle pubblicazioni d'interesse

    Se hai suggerimenti, commenti o correzioni da segnalare, scrivi a blog.simoneconcorsi@simone.it