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Se stai per diplomarti e non sai proprio cosa fare dopo la scuola, potrebbe essere molto utile dare un’occhiata a questo articolo. Ti sei mai chiesto perché studiare giurisprudenza? Probabilmente non ancora, dal momento che la maturità si avvicina, però sai…anche se iniziare a studiare giurisprudenza significa sostenere molti esami, mettersi continuamente alla prova ed anche attraversare momenti di smarrimento, devi comunque sapere che il bagaglio culturale e professionale che ne verrà fuori ti ripagherà di tutti gli sforzi fatti nel corso degli anni. Studiare giurisprudenza significa avere a che fare con il diritto in tutte le sue forme. Probabilmente già avrai studiato diritto a scuola (o meglio, avresti dovuto studiare diritto) e non ti sarà del tutto nuova come materia: il diritto è alla base della vita di tutti i giorni.
Perché studiare giurisprudenza?
Con un corso di studi in giurisprudenza, non soltanto maturerai l’occhio critico che ti darà la possibilità di comprendere al meglio molti temi attuali, ma avrai a che fare con tante discipline che ti permetteranno di moltiplicare notevolmente le idee sul tuo futuro dopo gli studi.
Qualche esempio? Studiando il diritto commerciale, dopo aver capito come un’attività commerciale (per intenderci, dal piccolo negozio dietro casa al grande centro commerciale in città), potrai valutare se aprire una fumetteria o un’azienda innovativa sulla robotica; dedicando del tempo al diritto pubblico (o costituzionale) potrai finalmente capire di cosa parlano continuamente i telegiornali, capirai perché è importante andare a votare alle prossime elezioni o perché è obbligatorio rispettare le leggi; ed ancora, studiando il diritto privato capirai il funzionamento del condominio in cui vivi, capirai il perché fino a una certa età i tuoi genitori hanno continuato a ripeterti “Devi fare quello che ti dico!” (oppure continuano a farlo).
Giurisprudenza: gli 8 buoni motivi per iniziare
Ci sono diversi motivi validi per intraprendere un percorso di studi giuridico. Il corso di studi in Giurisprudenza infatti:
- aiuta a comprendere i meccanismi del diritto e della realtà di tutti i giorni;
- insegna a studiare molto e correttamente;
- insegna ad organizzare meglio il tempo e a gestirlo nel modo più efficiente possibile;
- aumenta notevolmente la propria capacità di mettersi alla prova;
- è un titolo di studio che garantisce una serie di opportunità dopo la laurea come la libera professione, il notariato, la magistratura, il lavoro in un’impresa, il lavoro nelle banche e in molte altre realtà attuali.
- è la laurea maggiormente indicata per partecipare ai concorsi pubblici e per entrare nella Pubblica Amministrazione;
- rende molto più sicuri di sé, dal momento che gli esami prevalentemente orali ti consentiranno il confronto continuo con professori e persone sempre diverse;
- permettere di viaggiare molto, offrendo sbocchi nel mondo con i settori del diritto comparato, internazionale e comunitario (come giurista europeo), oltre che nelle organizzazioni internazionali e nelle istituzioni dell’Unione Europea.
Studiare giurisprudenza: le lauree triennali
Se cinque anni ti sembrano davvero troppi per iniziare a studiare giurisprudenza, dovresti sapere che per il ramo giuridico sono previste anche delle lauree più “brevi“. Ci sono diverse lauree triennali attivate in tante Università italiane: potresti trovare quella fa al caso tuo proprio vicino casa. Se vuoi qualche esempio, te le riportiamo qui di seguito:
- Scienze investigative: soprattutto se sei appassionato di film gialli, thriller e di serie tv sul crimine! Accanto al diritto, si aggiungono altre materie come criminalistica, bioetica, medicina legale e diritto delle prove penali;
- Servizi giuridici per l’impresa: se ti piace il mondo dell’impresa e delle aziende;
- Consulente del lavoro: ti piacerebbe essere un consulente ed occuparti di contratti di lavoro, mansioni, tasse e pensioni? Questa laurea è quella che fa per te!
Nota. Se anche tre anni ti sembrano troppi, ti basterà ripensare ai cinque anni che hai appena trascorso a scuola, alle interrogazioni e ai compiti in classe: peggio di questo non ce n’è.
A giurisprudenza c’è il test d’ingresso?
No. Per entrare a giurisprudenza non si deve affrontare alcun test d’ingresso.
Tuttavia, le Università richiedono una verifica della preparazione iniziale (VPI) non selettiva. Cosa significa? In altri termini, le Università organizzano una o due giornate di test ogni anno per verificare alcune competenze degli studenti (logica, informatica e inglese di base, cultura generale o di diritto, attualità).
Molto importante: per sostenere questo esame non occorre studiare!
Se passi la verifica, potrai tranquillamente sostenere gli esami; se non la passi invece, vieni iscritto nuovamente alla prima media. No, scherziamo! Se non passi la verifica, avrai alcuni debiti formativi che dovranno essere recuperati durante l’anno.
Ogni Università si organizza a sé per i debiti formativi: potrebbe essere richiesto un esame integrativo, una tesina, seguire delle lezioni extra oppure sostenere uno o due esami fondamentali.
E dopo la laurea?
Cosa puoi fare con una laurea in giurisprudenza? Diciamo gli sbocchi che potresti avere con una laurea in legge sono pressoché infiniti. Tanto per iniziare ti si apriranno le porte a praticamente tutti i concorsi pubblici: potrai ottenere un posto fisso statale e avresti una stabilità assicurata.
Inoltre, potrai diventare un avvocato di successo, un giudice o perché no, un notaio. Potrai lavorare nelle imprese e curare gli affari di aziende o grandi studi, potresti essere chiamato da una banca, potresti occuparti di assicurazioni o addirittura insegnare diritto nelle scuole.
Ci sono anche diverse Forze dell’Ordine che fanno della laurea in giurisprudenza un vero e proprio fiore all’occhiello. Ad esempio, hai mai pensato di diventare un Commissario di Polizia?
Non ci sono limiti a ciò che potresti fare con una laurea in giurisprudenza: non a caso è una tra le più versatili.
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