Avvertenze generali, istruzioni per l’uso Gli aspiranti docenti al prossimo concorso a cattedre, oltre che con la propria materia se la dovranno vedere anche con le cd. Avvertenze generali. Ma cosa sono in realtà?

 

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4 min di lettura

Le Avvertenze generali non sono una novità di questo bando: già nel concorso del 2012 – e prima ancora in quello del 1999 – erano parte integrante del programma per tutte le classi di concorso.
E così anche l’atteso bando 2016 le ripropone per tutti, dalla scuola dell’infanzia all’istruzione secondaria.

Ma capiamone di più rispondendo ad alcune domande.

 

Cosa sono, nel dettaglio, le Avvertenze generali?

Come detto, le Avvertenze generali sono una parte integrante del programma di concorso, oggetto sia della prova scritta sia di quella orale, e attengono alle cd. competenze professionali, richieste nel bagaglio personale di ogni futuro docente. Non basterà conoscere a perfezione la propria materia (che sia Italiano, Inglese o Fisica) ma bisognerà dimostrare di essere capaci di insegnarla cioè di possedere competenze didattiche, metodologiche e relazionali, come sottolineato dal recente parere del CISPI (Consiglio superiore della Pubblica Amministrazione.)

Potremmo riassumere il quadro delle competenze richieste in almeno quattro ambiti: aspetti pedagogici (con accenni alla psicologia dello sviluppo), aspetti didattici (organizzazione dell’apprendimento, valutazione degli alunni, didattica inclusiva per BES e DSA, indicazioni nazionali), aspetti normativi (sia con riferimento all’organizzazione dello Stato e della P.A. sia specifici sull’ordinamento scolastico nazionale e europeo), competenze digitali (ovvero le nuove tecnologie a servizio della qualità dell’apprendimento).

Tutto questo variegato programma è ben sintetizzato del nostro recentissimo manuale 526/B Avvertenze generali  che, senza inutili digressioni, compendia tutti gli argomenti necessari per una preparazione di eccellenza, con il corredo di tanti quesiti a risposta aperta che – ricordiamo – saranno somministrati alla prova scritta.

 

Chi studia sul Manuale dedicato a Infanzia e Primaria deve studiare anche le Avvertenze generali?

Il programma di Infanzia e Primaria – cui dedichiamo un testo specifico  – si deve integrare per espressa previsione del bando con le Avvertenze generali. È vero però che alcuni argomenti specifici del programma di Infanzia e Primaria si intrecciano in alcune parti con quelli delle Avvertenze generali. Tuttavia alcuni argomenti generici (Costituzione, ordinamento dello Stato ecc.) o trasversali contenuti nelle Avvertenze generali rendono necessario, almeno ai più scrupolosi, affiancare i due volumi.

Nulla esclude, infatti, che anche ad un candidato di primaria possa essere fatta una domanda sull’istruzione liceale o sul profilo giuridico per docente.

Le Avvertenze generali sono oggetto anche del concorso per Insegnanti di sostegno?

Sì, nel programma per insegnanti di sostegno – ai quali sono dedicati i due volumi specifici:  Insegnante di sostegno Infanzia e Primaria   e  Insegnante di sostegno Scuola secondaria di I e II grado  deve essere integrato con le Avvertenze generali.

 

Le avvertenze generali sono previste anche per gli ITP?

Sì,  anche chi concorre alle cattedre di Laboratorio (quelle che nella nuova classificazione delle classi di concorso, sono contraddistinte dalla lettera B) devono studiare le Avvertenze generali.

 

Ci saranno domande solo sulle Avvertenze generali?

Questo è impossibile prevederlo, nel senso che è presumibile che le domande sulle competenze disciplinari saranno intrecciate con aspetti pedagogici e didattici, ma è molto probabile che, su otto domande previste dal bando, alcune possano inerire esclusivamente ad argomenti delle Avvertenze generali che prescindano dalla cattedra specifica per la quale si concorre.

 

Le avvertenze generali del 2012 possono essere utili? 

Potrebbe essere rischioso studiare su un testo datato. Difatti, specie nella parte di Legislazione scolastica molto è cambiato: basti pensare alle novità sulla Buona Scuola che non a caso è fatta oggetto di una specifica voce del programma. Se si aggiungono le più recenti evoluzioni in materia di didattica quali CLIL, Bisogni educativi speciali, Didattica multimediale si comprende la necessità di un testo aggiornatissimo.  

 

Basta studiare la Buona scuola per coprire tutte le Avvertenze generali?

La L. 107/2015 (cd. Buona scuola) – come detto – è uno dei punti del programma di Avvertenze generali, man di certo non lo esaurisce. Però, essendo un “argomento cado “non sarà male approfondirlo con un veloce testo dedicato come il numero monografico della nostra rivista Lexorienta che ne riassume le principali novità. 

 

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