Nuovi concorsi pubblici e coronavirus: come cambiano le prove dei concorsi 2020. Ok al decentramento Le nuove dichiarazioni del Ministro

 

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Nuovi concorsi pubblici e coronavirus: come cambiano le prove dei concorsi 2020. Dal 4 maggio si aprirà ufficialmente la Fase 2 dell’emergenza coronavirus 2020 che sta tenendo particolarmente impegnate le Istituzioni. Tra i diversi settori interessati da cambiamenti epocali rientra anche il settore della Pubblica amministrazione con tutte le nuove assunzioni 2020. Ciò che occorre sottolineare, oltre alla modifica del tipo di lavoro che i funzionari si trovano a svolgere (in modalità smartworking), è il cambiamento atteso per l’accesso in P.A. Cambieranno i concorsi pubblici 2020 e lo faranno da subito, secondo quanto stabilito dal Ministro Fabiana Dadone e dalle disposizioni della legge di conversione del decreto Cura Italia.

Concorsi pubblici e coronavirus: come si svolgeranno le prove

Sentita in audizione alla commissione Affari Costituzionali della Camera, il Ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone ha dichiarato quanto segue:

“Non possiamo permettere che la selezione e il reclutamento del personale pubblico siano ulteriormente ritardati dalla crisi epidemiologica e nel passaggio tra la fase del lock down e quella transitoria successiva. Per questa ragione stiamo provvedendo a impostare un percorso concorsuale snello e semplificato per far fronte alle uscite anticipate di Quota 100 […]”.

E ancora:

“La misura, che si intende applicare in via derogatoria avrà durata fino al 31 dicembre 2020, permetterà di svolgere le procedure concorsuali attraverso un massiccio ricorso all’utilizzo degli strumenti digitali, decentrandole in più sedi con lo scopo di evitare, stante le misure di contenimento per il Covid-19, lo spostamento dei candidati. In tal modo si supereranno le problematiche relative al rischio di contagio e al tempo stesso si permetteranno prove veloci e digitalizzate, fermi restando i principi di trasparenza, imparzialità  e buona amministrazione”

Le nuove prove

Allo stato attuale, dunque, da ciò che si evince leggendo le dichiarazioni del ministro, le innovazioni riguarderebbero le modalità di svolgimento dei concorsi, non i requisiti per l’accesso alle procedure. Si parla di strumenti digitali che decentrano le prove in più sedi per evitare, stante le misure di contenimento per il Covid-19.

Ciò permetterà di svolgere i concorsi pubblici esattamente come quelli pensati per la scuola dal MIUR?

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C’è molta attesa per il Regolamento attuativo che dovrà essere emanato entro il 31 luglio 2020 e che ripercorrerà queste nuove modalità pratiche di svolgimento delle prove.

Requisiti dei concorsi pubblici 2020

E’ vero che cambieranno i requisiti dei concorsi pubblici con questo nuovo cambiamento? Ad oggi ciò non è vero. Non si parla di requisiti ulteriori, ma si parla solo di modifiche alle procedure e l’inserimento di competenze mirate e trasversali per lo svolgimento delle selezioni.

Ad esempio, per i concorsi da dirigente, non è escluso che vengano ricomprese competenze specifiche dirigenziali oppure ulteriori esperienze pregresse.

Sia il ministro che il provvedimento legislativo (in questo caso il cd. Decreto Cura Italia convertito in legge) parlano soprattutto di innovazioni nel campo della dirigenza amministrativa: non a caso è dedicato un intero comma alle nuove selezioni SNA (Scuola Nazionale dell’Amministrazione).

 

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