Dopo una vita relativamente breve e molto travagliata scompare il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (il cd. SISTRI), previsto dal D.Lgs. 152/2006 (cd. Codice Ambiente) in seguito alle modifiche apportate nel 2008. Il SISTRI nasceva sull presupposto che la tracciabilità dei rifiuti deve essere garantita dalla loro produzione sino alla loro destinazione finale e mirava a dare trasparenza al ciclo di gestione dei rifiuti; tuttavia la sua operatività, inizialmente stabilita al 1° ottobre 2010, era stata ripetutamente prorogata per ragioni di natura tecnica ed amministrativa.
Ebbene il D.L. 14/12/2018 n. 135, conv. con modif. in L. 11/2/2019, n. 12 (cd. Decreto "Semplificazioni"), all’art. 6, contenente disposizioni in merito, ne stabilisce la soppressione dal 1° gennaio 2019.
Al suo posto, al fine di garantire la tracciabilità dei dati ambientali inerenti i rifiuti, il decreto prevede l’istituzione del Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, gestito direttamente dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, indicando altresì i soggetti che sono tenuti ad iscriversi.
Il MATTM, con proprio decreto, dovrà definire: la modalità di funzionamento del Registro; le modalità di iscrizione dei soggetti tenuti ad aderirvi e di quelli che intendano volontariamente aderirvi, nonché gli adempimenti relativi.
Nel frattempo, ovvero dal 1° gennaio 2019 e fino all’emanazione del suddetto decreto, la tracciabilità dei rifiuti è garantita effettuando gli adempimenti già in precedenza previsti nel Codice Ambiente (MUD, registro di carico scarico e formulari di trasporto anche in formato digitale).
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