Regolamento concorsi pubblici: ufficializzate le novità Dopo oltre 28 anni viene cambiato il regolamento generale dei concorsi

 

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regolamento concorsi pubblici

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Regolamento concorsi pubblici: ufficializzate le novità per accedere ai concorsi. Cambiano le regole per l’accesso e la fruizione dei concorsi pubblici da parte dei cittadini italiani. L’ultima volta fu nel 1996, più di un’era fa se si considera quanto sia cambiato il mondo attorno a noi e i valori su cui la nostra società si basa: ed è per questo che un aggiornamento delle norme che regolano i concorsi pubblici era non solo necessario ma anche auspicabile. Molti i punti toccati dall’aggiornamento del regolamento che andremo a vedere insieme in questo articolo, una serie di novità che ci dicono più di qualcosa su come e cosa sta cambiando nella Pubblica Amministrazione.

Regolamento concorsi pubblici: le novità

La prima novità prevista sulla base della delibera del Consiglio dei Ministri del Governo Draghi riguarda le quote rosa, anche se sarebbe più corretto chiamarle quote di genere: si legge infatti che, qualora il differenziale tra i generi sia superiore al 30% scatterà la riserva di posti a favore del genere meno rappresentato. Le quote rosa non scatteranno se il gender gap è pari o superiore al 30% nelle domande di partecipazione presentate. Un’altra novità riguarda la semplificazione in materia d’accesso: le procedure dovranno svolgersi secondo modalità che ne garantiscano la massima partecipazione, l’imparzialità e la velocità delle attività concorsuali anche ricorrendo a sistemi informatici che potranno essere impiegati, dunque, in fase preselettiva e per dislocare le selezioni in sedi decentrate a seconda delle circoscrizioni territoriali. È stato previsto, inoltre, un nuovo contratto per il comparto sanità.

I nuovi requisiti generali

Cambiano anche i requisiti generali di accesso. La novità principale risiede nella possibilità di far partecipare ai concorsi pubblici anche coloro i quali godono dello status di rifugiati o di protezione sussidiaria. Inoltre hanno accesso ai concorsi i cittadini di altri paesi in possesso di:

  • Permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo,
  • Un’adeguata conoscenza della lingua italiana,
  • Godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza,
  • Tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini italiani.

Le dichiarazioni del Ministro Brunetta

Soddisfatto delle novità il Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. Queste le sue dichiarazioni:

“Il doppio via libera del Consiglio dei ministri di oggi al Dpr di riforma del regolamento sui concorsi e le assunzioni nella Pa e al nuovo contratto del comparto sanità per il triennio 2019-21, mi riempie di sincera soddisfazione e orgoglio, perché chiude il cerchio rispetto all’importante lavoro che, come ministro del Governo Draghi, ho portato avanti da oltre un anno e mezzo con un unico obiettivo: la valorizzazione e il rilancio del capitale umano e il rinnovo di tutti i contratti di lavoro nella Pubblica amministrazione. In particolare, voglio sottolineare – prosegue – che nel Dpr che mette a sistema i provvedimenti fin qui avviati nella materia dei concorsi e delle assunzioni, non solo abbiamo realizzato gli obiettivi di riforma concordati con Bruxelles nel Pnrr, ma siamo andati oltre portando innovazioni destinate a segnare un prima e un dopo: nuove e concrete tutele nella parità di genere, il passaggio integrale (anche per enti locali e Regioni) dei bandi e delle procedure dell’accesso sul portale del reclutamento “inPa”, che così diventa il vero architrave della digitalizzazione dei concorsi pubblici, e infine l’abrogazione delle norme ormai divenute obsolete. La rivoluzione del reclutamento è ora pienamente in corso, sono in vigore tutti i cambiamenti avviati in questi lunghi mesi di lavoro del Governo. Abbiamo scritto una pagina importante nella storia di questo Paese, assicurando il futuro del lavoro pubblico grazie al necessario ricambio generazionale nella Pa, con un rinnovamento radicale che riparte da competenze, nuovi bisogni professionali e regole d’accesso nel segno della semplificazione, della digitalizzazione e dell’inclusione. Senza mai perdere di vista l’obiettivo primario di ogni lavoratore pubblico: offrire servizi a cittadini e imprese”

 

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