Si è chiuso a Roma l’evento ForumPA 2022 intitolato «Il Paese che riparte» che continua a monitorare, ormai da anni, l’andamento del lavoro pubblico in Italia e le stime sul tasso di occupazione. La sfida al momento è quella di ringiovanire la Pubblica amministrazione con assunzioni mirate e nuova linfa vitale. E ciò è ancor più importante se si pensa che c’è il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che, con ambiziosi obiettivi, rende tutto ancor più complesso.
Vediamo i dettagli nell’articolo.
I concorsi dei prossimi anni, l’obiettivo
Servono pubblici dipendenti giovani. Come riporta anche il Corriere, entro il 2028 l’Italia deve arrivare ad almeno 4 milioni di dipendenti pubblici con età media di 44 anni (come ha detto già il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta), assumendo almeno 1,3 milioni di persone con età media di ingresso di 28 anni. Rispetto agli attuali 3,2 milioni di dipendenti pubblici, c’è ancora uno scarto di 800 mila dipendenti da trovare e assumere.
Per raggiungere l’obiettivo bisognerà assumere almeno 1,3 milioni di persone con età media di 28 anni (ricordiamo che attualmente l’età media del pubblico impiego italiano è di 55 anni). In altri termini si parla di circa 200 mila dipendenti pubblici all’anno.
Ancora pochi i concorsi
Anche se durante il 2021 e i primi sei mesi del 2022 sono stati pubblicati molti bandi di concorso in Gazzetta ufficiale, l’obiettivo è ancora lontano.
Il blocco dei concorsi dovuto alla pandemia non ha aiutato il bilanciamento tra entrate e uscite. Infatti negli ultimi due-tre anni si è assistito ad un avvicendarsi di decreti e DPCM che dapprima hanno stoppato e poi riaperto bandi e concorsi per assunzioni anche su larga scala.
Basti pensare al concorso per 2329 funzionari giudiziari, bandito nel 2019 e la cui graduatoria è stata pubblicata soltanto qualche giorno fa.
Ci sono poi i concorsi per assunzioni di professionisti PNRR tramite contratti a termine che però hanno registrato, secondo quanto risulta dal Forum, un andamento più concreto.
Aumenta il numero di pensionati
Il confronto fa emergere anche un altro dato preoccupante sul numero di pensionati che continua a registrarsi nel pubblico impiego. In particolare, entro la fine dell’anno ci saranno 94,4 pensioni erogate ogni 100 contribuenti attivi (contro le 73 nel 2002). E ciò si deve sia all’età media del dipendente pubblico italiano, decisamente troppo elevata, sia all’introduzione del meccanismo di Quota 100 che – nell’ultimo triennio – ha permesso il pensionamento anticipato di circa 160 mila dipendenti pubblici.
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