Introduzione VFI e VFT: introdotto il nuovo modello di reclutamento delle forze armate che si sostituisce alle precedenti diciture VFP1/VFP4. Lo abbiamo visto nel concorso fresco di pubblicazione sui 6500 nuovi militari da assumere in tre diverse finestre entro l’estate, ed è quindi arrivato il momento di parlare del cambio di rotta decretato dal Ministero della Difesa riguardo le nomenclature con le quali pubblicare i bandi di concorso nelle forze armate. Da quest’anno infatti le decennali definizioni di VFP1 e VFP4, dove VFP stava per volontari in ferma prefissata rispettivamente annuale e quadriennale, sono state sostituite dalle nuove diciture VFI e VFT, ovvero volontari in ferma iniziale e triennale. Ma cosa significa questo cambiamento, e, soprattutto, quali sono le conseguenze dal punto di vista del concorsista? Scopriamolo insieme.
Gli obiettivi
Gli obiettivi dichiarati di questa riforma sono due:
- La diminuzione dell’età media del personale militare, per garantire un cambiamento generazionale all’interno delle forze armate;
- Ridurre il gap temporale tra l’immissione in servizio permanente nelle forze armate (pari ad 11 anni) e tra gli agenti delle forze dell’ordine (pari a 4 anni). Tale gap, infatti, spingeva molti volontari a fare domanda presso le forze dell’Ordine, determinando una costante emorragia di personale per le Forze Armate.
Non sono comunque molte le novità riguardo l’iter concorsuale e i requisiti di accesso. Le uniche novità finora consistenti riguardano gli stipendi e i limiti di età che andremo ad analizzare nel prossimo paragrafo.
Cosa cambia tra VFI e VFP1
Le principali differenze tra VFI e VFP1, oltre alla durata della ferma, sono di tipo economico:
- Ai VFI sarà corrisposta un’indennità di 100€ a carattere forfettario;
- Il parametro stipendiale sarà adeguato a quello del Graduato nella misura del 81.5% per i VFI, in particolare passa dai 960 euro dei VFP1 ai 1.135 euro mensili;
- Sarà riconosciuto il recupero della festività a tutti i volontari che presteranno servizio in giornate festive, ponendo una discontinuità quindi con gli accordi economici sottoscritti per gli VFP1;
- La fruizione della mensa e degli alloggi collettivi resta a titolo gratuito per tutti i volontari.
Come detto in precedenza, un ulteriore cambiamento rispetto al passato è rappresentato dall’abbassamento del limite d’età massima, che passa dai 25 a 24 anni non compiuti. Va precisato che opportunità di carriera restano invariate, con la possibilità di partecipare dopo 12 mesi ai concorsi presso altre Forze di Polizia o dopo 24 mesi al concorso interforze per diventare Volontario in Ferma Triennale (VFT).
Cosa cambia tra VFT e VFP4
Anche per quanto riguarda VFT e VFP4, le principale differenze riguardano, oltre alla durata della ferma, il corrispettivo economico. Ecco elencate le novità:
- Aumento del trattamento stipendiale, dai 1.075 euro degli attuali VFP4 ai 1.250 per i VFT;
- Equiparazione dell’orario lavorativo ai militari in Servizio Permanente Effettivo (SPE), ovvero 36 ore settimanali;
- Riconoscimento di straordinario, recupero compensativo, recupero festività;
- Transito agevolato nel quadro permanente (SPE).
Come detto in precedenza, un ulteriore cambiamento rispetto al passato è rappresentato dall’abbassamento del limite d’età massima, che passa dai 30 a 28 anni non compiuti.
Introduzione VFI e VFT: le nuove definizioni
Ricapitolando quindi, eco uno schema riepilogativo dei cambiamenti:
- Il Volontario in Ferma Prefissata Iniziale (VFI) sostituisce il VFP1, la cui ferma sarà di 3 anni, più un’eventuale rafferma concorsuale.
- Il Volontario in Ferma Prefissata Triennale (VFT) sostituisce il VFP4, la cui ferma è di 3 anni, più un’eventuale rafferma concorsuale.
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