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Si attende a giorni la pubblicazione definitiva del testo del Decreto Semplificazione, che segna una importante risposta alla sfida del nostro Paese al processo di globalizzazione e di innovazione della pubblica amministrazione.
Le principali linee direttrici del provvedimento vengono annunciate dal Presidente Conte in conferenza stampa; saranno necessari alcuni giorni per la stesura del testo nella sua forma definitiva, così come discusso e approvato questa notte in CdM.
Decreto semplificazione: importanti novità su digitalizzazione dei servizi
Fra le riforme annunciate, è subito da segnalare una novità che riguarda tutti i cittadini: a breve, si accederà ai servizi della pubblica amministrazione tramite IO, l’app già da adesso disponibile nello store degli smartphone con Spid o la carta di identità digitale. Con questo strumento sarà possibile effettuare autocertificazioni e dichiarazioni alla pubblica amministrazione. Il dialogo fra p.a. e cittadino, già negli scorsi anni rafforzato con gli obblighi di pubblicità, si arricchisce di questo e ulteriori aspetti: infatti, le pubbliche amministrazioni dovranno pubblicare sui propri siti istituzionali anche i tempi previsti per il rilascio di pratiche. Questa previsione garantisce la certezza del diritto e contribuisce a rendere ancora più concreta la trasparenza dell’azione pubblica.
L’obiettivo di rendere più celeri e snelle le procedure viene perseguito anche attraverso il sistema di interconnessione dei dati in possesso delle amministrazioni pubbliche: il metodo once only, già previsto dal decreto rilancio, che adesso viene reso operativo. Chiunque richieda una pratica deve presentare una sola certificazione, e le altre devono essere acquisite dalla pubblica amministrazione che ne è già in possesso, proprio grazie alla interoperabilità dei dati.
Ancora, ulteriori procedure di semplificazione sono la conferenza di servizi in forma semplificata per la realizzazione di infrastrutture e quelle ulteriori che verranno individuate nella stesura dell’Agenda digitale 2020-2023.
Smart working e responsabilità funzionario pubblico
Il decreto prevede la creazione di un cloud nazionale in grado di gestire i servizi strategici della p.a., e allo stesso tempo di garantire un abbassamento dei costi e aumentare la sicurezza dei dati. Il cloud potrà realizzare concretamente le modalità di lavoro da remoto nelle pubbliche amministrazioni.
Importanti novità riguardano anche il lavoro dei funzionari pubblici: per evitare la cosiddetta ‘fuga dalla firma’ verranno incentivate le approvazioni di pratiche amministrative e lo sblocco di quelle giacenti da troppo tempo con la previsione di strumenti di controllo per il lavoro del funzionario che, nella gestione della pratiche, non garantisce tempi certi e allo stesso tempo limitata la responsabilità per danno erariale per il dirigente che invece si assume la responsabilità dell’atto, ai soli casi di dolo , con esclusione della colpa: la responsabilità per colpa consegue invece alle omissioni e ritardi delle pratiche.
Abuso d ‘ufficio e appalti
Rinviando l’approfondimento a dopo la lettura del testo del provvedimento, possono così brevemente sintetizzarsi le riforme riguardanti questi due argomenti. Per quanto riguarda il reato di abuso d’ufficio, riformulato, la condotta punibile riguarderà la violazione di regole certe e individuabili, e non una generica violazione di legge; per quanto riguarda il settore degli appalti viene alzato da 40mila euro a 150mila il valore delle opere realizzabili tramite affidamento diretto, nell’ottica di accelerare la realizzazione di opere pubbliche, non ultime quelle afferenti a infrastrutture.
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