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Risorse umane per il più grande istituto previdenziale
La notizia di un concorso nell’Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) ha preso piede già dalla fine del 2014, destando molto fermento.
Nonostante non vi sia ancora alcuna comunicazione ufficiale, il varo di un nuovo concorso di massa (si parla di più di 2000 posti) è altamente probabile.
Oltre alle fughe in avanti provenienti da varie fonti ufficiali, dobbiamo considerare che:
– l’ultimo concorso INPS di massa è stato bandito nel 2007, praticamente 8 anni fa;
– è previsto il pensionamento di un numero significativo di dipendenti dello stesso istituto;
– le funzioni dell’INPS si sono accresciute, sia da un punto di vista quantitativo, che qualitativo.
Questa terza considerazione è, forse, la più rilevante.
L’INPS è il più grande ente di previdenza sociale europeo e italiano. A seguito di un processo di concentrazione, infatti, quasi tutte le gestioni autonome esistenti in passato sono confluite nell’ambito del Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’INPS. Anche i lavoratori dipendenti del settore pubblico, dopo la soppressione dell’INPDAP, sono passati, ai fini assicurativi, all’INPS. L’istituto oggi amministra e gestisce la quasi totalità dei fondi previdenziali dei lavoratori italiani, sia subordinati che autonomi.
Circa il 70% della popolazione è interessata dalle sue prestazioni e quasi un quinto del PIL è gestito dall’INPS.
Esistono 497 uffici territoriali, che erogano circa 300 diverse prestazioni previdenziali e assistenziali per un totale di oltre 300 miliardi di euro all’anno.
Questa imponente macchina amministrativa «ha una dotazione di risorse umane nettamente inferiore in rapporto alla popolazione rispetto ad altri istituti comparabili a livello europeo». Lo afferma il Presidente dell’INPS nella Relazione annuale pubblicata a luglio 2015.
Competenze e profili del nuovo concorso
La mission dell’istituto previdenziale richiede un costante sforzo organizzativo e tecnologico. Le modifiche avvenute sul piano normativo e istituzionale, l’esigenza di rendere più efficiente il sistema di funzionamento, l’interazione con le altre amministrazioni dello Stato attraverso banche dati e anagrafi incrociate, la semplificazione degli adempimenti di lavoratori e cittadini e più in generale l’attenzione alla custumer satisfaction sono solo alcune tra le sfide affrontate e da affrontare. E, poi, la dimensione virtuale dell’Istituto, che ha da tempo messo in atto forme di comunicazione a distanza, dal contact center multicanale, al portale web, alla posta elettronica certificata, e che ha praticamente raggiunto il 100% di copertura digitale dei propri servizi.
È evidente la necessità di risorse e soprattutto di competenze in grado di far fronte alle tutte le articolate funzioni dell’istituto e alle nuove modalità di gestione (attualmente solo il 35% del personale possiede il titolo della laurea). Senza considerare l’esigenza di forze giovani (al 31/12/2014 l’età media del personale è di 53 anni)!
Il precedente concorso del 2007 ripartiva i posti previsti nel bando prevalentemente tra personale ispettivo e amministrativo e in minima parte per il profilo informatico (solo 30 posti).
La partecipazione per i profili di ispettore di vigilanza e amministrativo era limitata sostanzialmente ai laureati, richiedendo, come titolo di studio, il diploma di laurea secondo il vecchio ordinamento universitario (giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio o altro diploma equipollente), o il titolo di studio di primo livello denominato laurea (L) e i diplomi di laurea di determinate classi di lauree specialistiche (LS).
Anche per il nuovo concorso, vi sarà una ripartizione in diversi profili funzionali. A parte il personale amministrativo, con molta probabilità, per quanto detto, sarà molto più significativa la richiesta di competenze informatiche specialistiche. Per quanto riguarda invece il profilo ispettivo, va tenuto presente che con la riforma del Jobs Act è stato creato l’Ispettorato nazionale del Lavoro, competente in materia di vigilanza. Una volta a regime, la riforma comporterà l’accentramento delle funzioni ispettive presso questo nuovo organismo, il personale ispettivo dell’INPS sarà posto in un apposito ruolo ad esaurimento e non potrà essere sostituito dall’Istituto. Il reclutamento di ispettori potrà essere effettuato solo dall’Ispettorato nazionale.
Anche per il nuovo concorso, è possibile che l’accesso resti riservato ai laureati dal momento che il livello organizzativo e di performance raggiunto dall’INPS non può prescindere da una adeguata formazione del personale.
Resta in contatto, pubblicheremo ulteriori approfondimenti sulle prove d’esame!
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