Stanno per prendere il via le prove preselettive del concorso da 2.004 DSGA in tutte le regioni italiane. Dopo la pubblicazione, da parte del Miur, dei 4.000 quesiti ufficiali da cui saranno estratte a sorte le domande che saranno sottoposte ai candidati per lo svolgimento dei test, sono ancora molti dubbi sull’esattezza di alcuni quesiti e sulla loro coerenza rispetto al programma previsto dal bando di concorso. Sono diversi i quesiti errati (e già) segnalati dai candidati e dai sindacati professionali che – in assenza di formali comunicazioni da parte del Ministero – andrebbero studiati esattamente nel modo in cui sono stati formulati e considerando, cioè, “come risposta esatta la risposta errata”. Analizziamo nel dettaglio la prova preselettiva, le critiche mosse alla banca dati e diamo uno sguardo ai quesiti che sono stati maggiormente segnalati.
Concorso DSGA: la prova preselettiva
La prova preselettiva scremerà l’enorme numero di candidati che parteciperanno al concorso e verterà su un quiz di 100 domande in 100 minuti la cui valutazione sarà effettuata assegnando 1 punto a ciascuna risposta esatta, zero punti alle risposte non date o errate. Per far conoscere ai candidati le domande che saranno loro sottoposte è stata pubblicata la banca dati dei 4.000 quiz, suddivisi in 7 aree di competenza, che in questi giorni stanno creando non poco scompiglio. Analizziamo nel dettaglio quanto peserà ciascuna materia nella prova preselettiva:
- 15 quesiti per l’area 1, Diritto Costituzionale e Diritto Amministrativo con riferimento al diritto dell’Unione europea;
- 10 quesiti per l’area 2, Diritto civile;
- 25 quesiti per l’area 3, Contabilità pubblica con particolare riferimento alla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche
- 15 quesiti per l’area 4, Diritto del lavoro, con particolare riferimento al pubblico impiego contrattualizzato;
- 10 quesiti per l’area 5, Legislazione scolastica;
- 20 quesiti per l’area 6, Ordinamento e gestione amministrativa delle istituzioni scolastiche autonome e stato giuridico del personale scolastico;
- 5 quesiti per l’area 7, Diritto penale con particolare riguardo ai delitti contro la Pubblica Amministrazione.
Da come si evince, le aree principali che assegneranno il maggior numero di punti sono l’area 3 dedicata alla contabilità pubblica seguita dall’area 6 relativa alla gestione amministrativa scolastica. L’ultima area, dedicata al diritto penale, sarà invece la meno importante tra le altre.
Banca dati DSGA: le critiche al Miur
Non sono mancate le critiche ai diversi quesiti formulati dal Miur che saranno somministrati ai candidati per lo svolgimento delle prove. I primi a riscontrare l’inesattezza delle domande sono stati proprio gli aspiranti DSGA che, nelle prime fasi di studio, hanno segnalato (a gran voce) sui diversi social le domande errate o reputate eccessivamente tecniche. Non solo: anche l’ANIEF (Associazione professionale e sindacale) con un comunicato stampa si è schierata contro il Miur per aver formulato “una prova selettiva con approssimazione e superficialità” (Marcello Pacifico). In particolare, sono stati segnalati al Ministero refusi, inesattezze e imprecisioni nella formulazione dei quesiti a cui, però, non si sono ancora aggiunte risposte formali. In calce all’articolo abbiamo riportato alcuni dei quesiti che sono stati tra i più segnalati sia in redazione sia nei diversi gruppi social.
Concorso DSGA: libri per la preselezione e banca dati
La pubblicazione di una banca dati è ormai una prassi nei concorsi di una certa importanza. L’inesattezza o l’eccessivo tecnicismo dei quesiti assume una certa risonanza soprattutto nell’ambito di concorsi (come quello per DSGA) per i quali si prevede la presenza di migliaia di candidati in tutte le regioni italiane per sostenere la preselezione. Lo studio mnemonico delle domande che saranno poi poste all’attenzione dei candidati nella prova preselettiva costituisce senz’altro un utile strumento su cui poggiare la propria preparazione, ma non è tutto. Bisogna ricordarsi che lo studio di un manuale complementare:
– consente di inquadrare in via generale le diverse discipline ancor prima della pubblicazione dei quesiti;
– ricopre intere aree che richiederebbero, al più, un semplice ripasso;
– agevola lo studio per la prova scritta (laddove si passi la preselezione) la cui preparazione richiederebbe dei tempi eccessivi;
– migliora la capacità di ricordare i concetti (ripresi poi nelle domande ufficiali) tramite le parole chiave e la disposizione dei paragrafi.
– permette di acquisire un lessico specifico idoneo alle prove da affrontare. Infatti, anche la spiegazione di una sigla o di un acronimo può fare la differenza;
– rende discorsive le parti del programma fortemente “normative”.
L’alternativa al manuale sarebbe decisamente dispendiosa (soprattutto in termini di tempo) dal momento che sarebbe necessario studiare interi codici e testi di legge delle diverse discipline tra l’altro senza avere un bagaglio lessicale e tecnico di partenza. Tramite il manuale, soprattutto nel concorso per DSGA che presuppone una terminologia tecnica adeguata (come pei, pai, gli, ptof, programmazione, autonomia didattica, collegio docenti, consiglio di istituto), un giurista ha il modo di acquisire un lessico che già nei quesiti ufficiali viene dato per scontato. Per questa ragione non è consigliabile affidarsi solo ed unicamente a delle banche dati di quesiti – oggi più che mai imprevedibili – senza poter contare su validi strumenti come manuali teorici o manuali di soli quiz commentati. La predisposizione delle banche dati ufficiali sfugge da qualsiasi logica di previsione ed è per questo motivo che, anche in vista di una prova scritta che potrebbe essere programmata dopo un periodo di tempo relativamente breve rispetto alla preselettiva, che lo studio di un manuale agevola il candidato e fornisce un’infarinatura generale delle materie da trattare.
Concorso DSGA: le domande sbagliate
Tra i quesiti maggiormente segnalati ritroviamo:
– il quesito n. 3318 dell’area 6 relativa ai permessi orari retribuiti per motivi personali o familiari di cui può fruire il personale ATA, a norma dell’articolo 31 del CCNL Comparto ‘Istruzione e Ricerca’ 2018. Secondo il Miur la risposta esatta è “possono essere fruiti nella stessa giornata congiuntamente ad altre tipologie di permessi fruibili ad ore” quando, invece, manca la parola “non”;
– la domanda n. 3127 dell’area 6 che recita “Con quale Tabella, presente nel CCNL Comparto “Scuola” 2006/2009 sono definiti i requisiti culturali per l’accesso ai profili professionali del personale ATA?”. Secondo il Miur la risposta esatta sarebbe la “Tabella A”, anche se il CCNL 2006/2009 stabilisce che a definire i requisiti suddetti sia la “Tabella B”;
Non mancano domande che fanno espresso riferimento ad errati articoli di decreti (come ad esempio la domanda n. 1015 dell’area 3 in cui si legge “Ai sensi dell’art. 42, comma 2, lett. b) del decreto interministeriale 129/2018, recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche, le istituzioni scolastiche possono stipulare contratti di prestazione d’opera?” quando l’art. 42 tratta tutt’altra tematica). Sono presenti anche domande in cui delle semplici parole vengono completamente sostituite con altri termini – addirittura contrari – come nella domanda n. 1690 dell’area 3 che chiede “Ai sensi dell’art. 2 del decreto interministeriale 129/2018, recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche e dei principi contabili generali di cui all’allegato 1 del d.lgs. 91/2011, iscrivere le spese al lordo delle spese di riscossione e altre spese a essa connessa significa conformarsi al principio di: [a] integrità; [b] universalità; [c] veridicità; [d] coerenza” in cui la parola “spese” va sostituita con la parola “entrate”.
Tra le domande ritenute eccessivamente tecniche e poco attinenti alla qualifica professionale cui si ambisce, si rinviene senz’altro la n. 3279 dell’area 6 in cui si richiede in che modo debba essere formato il corrente esterno superiore dei ponti leggeri (in base ad un allegato del D.Lgs. 81/2008).
La casa editrice informerà i concorrenti nel caso in cui dovessero essere pubblicati degli avvisi da parte del Miur sulla formulazione dei quesiti o sulla rimozione di quelli già presenti e segnalati.
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