L’entusiasmo e l’aspirazione a una stabile carriera nel settore pubblico hanno portato a una massiccia partecipazione ai recenti concorsi pubblici indetti dai Ministeri della Cultura, della Giustizia e della Difesa. Nonostante la folta schiera di concorsisti, il basso numero effettivo di idonei per determinati profili professionali desta più di qualche preoccupazione in merito alla strutturazione dei concorsi e alla preparazione dei partecipanti. Esploreremo le ragioni dietro questa discrepanza e analizzeremo le implicazioni che ne conseguono, al fine di comprendere meglio questa dinamica nel contesto dei concorsi pubblici.
Come sono andati gli ultimi concorsi pubblici nel 2023
Negli ultimi concorsi pubblici del 2023 indetti dai Ministeri della Cultura, della Giustizia e della Difesa, si è registrata un’affluenza rilevante di concorsisti desiderosi di intraprendere una carriera nel settore pubblico. Tuttavia, nonostante il grande numero di iscritti, il numero di idonei per molti profili richiesti è risultato inferiore alle aspettative:
Come è possibile notare da questa infografica, il dato è abbastanza eclatante per alcuni profili ricercati, mentre per altri la media degli idonei permetterà la creazione di una graduatoria. Ma quali sono le possibili motivazioni dietro questi numeri?
Le possibili cause
Premesso che attribuire questo dato ad una sola causa è riduttivo, abbiamo provato a stilare, sulla base delle nostre competenze e dei feedback ricevuti dai concorsisti che si preparano con i manuali Simone, un insieme di punti che possono dare qualche indizio:
- Rigore delle procedure di selezione: i concorsi pubblici prevedono spesso una serie di prove selettive per valutare le competenze e l’idoneità dei candidati. Tali procedure possono essere particolarmente rigorose per garantire l’assunzione di personale altamente qualificato e adatto ai ruoli specifici. La selezione avviene in base a criteri oggettivi, come gli iter composti da più prove sia scritte che orali, e ciò può portare a una riduzione significativa del numero di candidati idonei.
- Disallineamento tra profili richiesti e competenze dei candidati: un’altra causa possibile del divario tra partecipanti e assunzioni effettive è il disallineamento tra i profili richiesti per i posti di lavoro e le competenze possedute dai candidati. I bandi di concorso pubblico stabiliscono requisiti specifici, come titoli di studio, esperienza lavorativa e competenze specifiche. Se i candidati non soddisfano tali requisiti, anche se partecipano al concorso, non saranno considerati idonei per l’assunzione.
- Congiuntura economica e politiche di assunzione: le assunzioni nel settore pubblico sono influenzate dalla congiuntura economica e dalle politiche di assunzione governative. Durante periodi di austerità finanziaria o restrizioni di bilancio, i Ministeri possono essere costretti a non aggiornare i contratti collettivi e quindi rendere appetibili le retribuzioni medie rispetto al mercato del lavoro privato, anche se la domanda di posti di lavoro è elevata.
- Sovrapposizione dei concorsi: un altro motivo plausibile è la pubblicazione in contemporanea di diversi concorsi, tutti potenzialmente appetibili. Questo porta il concorsista a scegliere tra diverse posizioni nelle quali è risultato idoneo, rinunciando quindi alle altre posizioni.
- Mancanza di personale con competenze tecniche specifiche: oltre alle ragioni precedentemente discusse, un altro fattore che contribuisce al divario tra partecipazione e assunzioni nei concorsi pubblici riguarda la carenza di personale tecnico qualificato per le mansioni specifiche richieste nei bandi. Questo problema è particolarmente evidente nei settori specialistici e tecnici, dove le competenze tecniche e professionali svolgono un ruolo fondamentale.
La grande partecipazione ai concorsi pubblici ai Ministeri della Cultura, della Giustizia e della Difesa, seguita da un numero limitato di assunzioni per alcuni profili, solleva importanti questioni sul sistema di reclutamento nel settore pubblico. L’esigente selezione dei candidati, il disallineamento tra profili richiesti e competenze dei candidati e la congiuntura economica possono tutti contribuire a questa disparità. Affrontare queste questioni per garantire una maggiore trasparenza, efficienza e congruenza tra le aspettative dei concorsisti e le assunzioni effettive nel settore pubblico è forse, prima ancora che il raggiungimento dei paletti previsti dal PNRR per la Pubblica Amministrazione, la vera sfida dei Ministeri.
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