Diventare insegnante è il sogno di molti giovani e va considerata una vera e propria missione, legata com’è alla formazione degli adulti di domani.
Il percorso per diventare insegnanti è impegnativo ed è stato fortemente rinnovato dalla recente legislazione, dalla Legge della Buona scuola del 2015 al recente D.Lgs. n. 59 del 2017.
I percorsi si differenziano a seconda che si parli della scuola dell’infanzia e primaria oppure della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Scuola dell’infanzia e primaria
Per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria (L.107/2015) occorre o il Diploma Magistrale o di Liceo Socio-Psico-Pedagogico conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 (DM 10 marzo 1997) oppure la laurea in Scienze della formazione primaria. Con questi titoli, si può partecipare ai concorsi banditi circa ogni tre anni (il prossimo dovrebbe esserci nel 2019).
I FIT per accedere alla scuola secondaria di primo e secondo grado
Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado, invece, ai sensi del Dlgs 59/2017, occorre seguire la nuova procedura, basata sul FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio). Il FIT è un percorso per accedere all’insegnamento che sostituisce i TFA (Tirocini Formativi Attivi) precedentemente abilitanti all’insegnamento.
Analizziamo il nuovo sistema di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria:
– il titolo di studio richiesto è la laurea, cui si aggiungono 24 Crediti Formativi in discipline che vanno dalla pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione alla psicologia, antropologia e metodologie e tecnologie didattiche, conseguiti presso le Università accreditate dal MIUR.
– con questi titoli si accede al concorso, bandito ogni due anni (il prossimo a fine 2018);
i vincitori accedono al FIT vero e proprio, ovvero il tirocinio formativo della durata di tre anni con obbligo di frequenza, firmando un contratto e scegliendo l’ambito territoriale in cui esercitare l’attività didattica.
Come è strutturato il FIT
Il FIT è così strutturato:
· primo anno dedicato ad attività di studio, tirocinio diretto (250 ore) e indiretto (150 ore); si conclude con l’esame finale e il diploma di specializzazione. E’ prevista una retribuzione di circa 600 euro lordi mensili per 10 mesi;
· secondo anno: tirocinio, attività di studio, supplenze brevi fino a 15 giorni. E’ prevista una retribuzione di circa 600 euro lordi mensili per 10 mesi cui si aggiunge lo stipendio per le supplenze brevi effettuate
· terzo anno: incarico di supplenza annuale con stipendio pieno, valutazione finale e assunzione a tempo indeterminato presso l’ambito scelto.
Superato quest’ultimo step, il candidato diventa docente di ruolo.
Per identificare le classi di concorso a cui si può accedere con il titolo di studio posseduto e per associare vecchie e nuove classi di concorso e di abilitazione, può essere utile consultare la scheda predisposta dalla Federazione Lavoratori della Conoscenza della CGIL.
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