Le vicissitudini legate al concorso INPS per 365 analisti di processo sembrano destinate a continuare. Il T.A.R. della Regione Lazio si è pronunciato ancora una volta sulla questione riguardante uno dei requisiti di partecipazione al concorso in oggetto previsto dal bando dello scorso anno. La certificazione linguistica di livello B2 è stata infatti nuovamente oggetto di contestazione in un provvedimento emanato dal giudice amministrativo.
Ripercorrendo in breve le tappe del percorso, ci si ricorderà – sicuramente – della nuova ed ultima pronuncia, con cui il T.A.R. Lazio – contrariamente a quanto stabilito da un decreto emanato in precedenza – non accoglieva l’istanza cautelare presentata dai ricorrenti.
La nuova svolta
In data 8 gennaio 2018 le carte sembrano ribaltarsi nuovamente.
I ricorrenti hanno infatti presentato una nuova istanza tesa, questa volta, a revocare il precedente decreto di rigetto della misura cautelare. Nel dettaglio, con il provvedimento in esame, il Presidente ha revocato il precedente provvedimento ed ha accolto l’originaria istanza che richiedeva l’ammissione dei ricorrenti a partecipare al concorso.
Come si legge nel nuovo decreto, “l’INPS dovrà adottare tutte le misure necessarie ad assicurare la presentazione delle domande e ad ammettere con riserva i ricorrenti a partecipare alle prove concorsuali se in possesso di tutti gli altri requisiti richiesti ad eccezione di quello contestato con il presente gravame”. Non soltanto il T.A.R. quindi ha accolto l’istanza di revoca ammettendo “i ricorrenti a presentare la domanda di partecipazione al Concorso indetto dall’INPS per titoli ed esami a n. 365 posti di analista di processo area C – posizione economica C1”, ma ha anche confermato la trattazione collegiale della questione in data 26 gennaio 2018.
Si resterà in attesa per gli ulteriori sviluppi della questione.
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