Le indicazioni pubblicate ieri dal Ministero sullo svolgimento della prova preselettiva del Concorso per assistenti giudiziari sembra un bugiardino delle medicine: informazioni non troppo chiare e più controindicazioni che cose da poter fare, durante la somministrazione della terapia – prova.
Il dato più grave che si legge è che, secondo quanto comunicato dal Ministero, non verrebbe assicurata in nessuno modo la presenza di un deposito bagagli, né di uno spazio custodito, dove poter lasciare tutto ciò che è vietato introdurre nei luoghi in cui si svolge la prova.
La cosa ovviamente lascia nello sconforto i candidati non vengono da Roma, cioè la stragrande maggioranza. Anche a voler sommergere di telefonate il call center, e l’ho fatto, la risposta che si ottiene è sempre la stessa: così ha stabilito il Ministero.
Anche se questa mattina, la Fiera di Roma, rispondendo ad diversi messaggi privati di candidati, ha ufficiosamente confermato la presenza di un servizio di deposito bagagli a pagamento.
Cerchiamo, comunque, di tranquillizzare gli animi.
Innanzitutto non siete nella giungla o nella savana, ma a Roma, quindi le probabilità di perdersi, perché siete senza cellulare, e finire a “Chi l’ha visto” sono alquanto remote, a meno che non si parli di scomparse di massa.
Prima di accertarvi, però, che le varie stazioni e aeroporti abbiano il servizio di deposito bagagli, è molto probabile, secondo la mia esperienza da concorsista – disperata ma non disperatissima – che vengano predisposti degli spazi dove poter lasciare i propri oggetti personali così come parrebbe aver confermato la Fiera stessa.
Infatti, anche l’avviso relativo al Concorso in Magistratura dello scorso luglio aveva il medesimo contenuto del comunicato di ieri ma nella realtà, poi, tutto è stato organizzato diversamente. Innanzitutto, alla fine del percorso “obbligato” per raggiungere i padiglioni dove venivano svolte le prove, era stato allestito un padiglione dove, oltre ad esserci il punto di ristoro, potevano essere depositati trolley, borse, cellulari e altro. I propri effetti personali venivano chiusi in buste sigillate su cui era apposto un numero identificativo (lo stesso della ricevuta da esibire per l’identificazione) – da ricordare!!!! – e potevano essere recuperati a fine prova.
Dopo aver lasciato le proprie cose, ogni candidato, in possesso solo della stampa della ricevuta, del documento d’identità e di una busta trasparente contenente alimenti e bevande, passava attraverso il metal detector, che rilevava ogni dispositivo elettronico (inutile fare i furbi) e raggiungeva il padiglione destinato.
Sicuramente visto il numero di partecipanti, che non vi saprei dire se, per ogni turno, superiore o inferiore al numero di candidati per il concorso in magistratura, anche le operazioni preliminari allo svolgimento della prova saranno lunghe e supereranno la durata della prova stessa. Comunque l’avviso “bugiardino” sarà confermato o smentito solo dal primo giorno di prova quando i primi partecipanti, cavie da concorso, purtroppo per loro, ci aggiorneranno su come è andata la prima giornata di questo concorso infernale. Intanto buono studio e in bocca al lupo a tutti.
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