Come diventare magistrato Cosa occorre per diventare un magistrato in Italia?

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Il concorso in magistratura rappresenta una meta ambita da molti studenti della facoltà di giurisprudenza. Con le sue tre prove scritte e la prova orale dalla portata mastodontica, sono sempre di più i neolaureati che attendono il bando di concorso annuale per provare a raggiungere la toga.

Diventare un magistrato non è un gioco da ragazzi, bisogna studiare in modo approfondito materie molto vaste e, proprio per tale ragione, è necessario iniziare fin da subito per non farsi trovare impreparati. Esaminiamo nel dettaglio cosa occorre per diventare un magistrato.

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Come diventare magistrato: requisiti

Chi può diventare magistrato? Con la conferma delle novità introdotte negli ultimi anni attraverso la Riforma Cartabia, il concorso sarà aperto a quanti siano in possesso del solo diploma di laurea conseguito al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni.

Di seguito, elenchiamo tutte le categorie che hanno accesso al concorso:

  • Magistrati amministrativi e contabili;
  • Procuratori dello Stato che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
  • Dipendenti dello Stato, con qualifica dirigenziale o appartenenti ad una delle posizioni corrispondenti all’area C, già prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro, comparto Ministeri, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica, che abbiano costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • Appartenenti al personale universitario di ruolo docente di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • Dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali, che abbiano costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica o, comunque, nelle predette carriere e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • Abilitati all’esercizio della professione forense anche se non iscritti all’albo degli avvocati e, se iscritti all’albo degli avvocati che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • Coloro i quali hanno svolto le funzioni di magistrato onorario per almeno sei anni senza demerito, senza essere stati revocati e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • Laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni.

Per essere aggiornato sulle ultime novità del bando in magistratura, ricorda di visitare il sito Simone Concorsi e Ministero della Giustizia Concorsi.

Concorso magistratura: come fare domanda

La domanda di partecipazione si inoltra tramite il sito www.giustizia.it, con un proprio account personale in cui sarà necessario registrarsi. Una volta inseriti i propri dati anagrafici e aver provveduto al pagamento, il sistema consentirà di inviare la domanda di partecipazione.

Concorso magistratura: le prove 

L’esame consiste in una prova scritta e in una prova orale:

  • prova scritta: consiste nello svolgimento di tre elaborati teorici che vertono su tre materie: diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo; i candidati hanno a disposizione otto ore dalla dettatura della traccia. Nelle aule di esame, a norma della legislazione vigente (art. 7 R.D. 1860/25 ed art. 3 D.M. 20/06/2007) non possono essere introdotti testi, in cui siano presenti elaborazioni della dottrina e/o della giurisprudenza.

Sono ammessi alla prova orale i candidati che ottengono non meno di 12/20 di punti in ciascuna delle materie della prova scritta.

  • prova orale: può essere sostenuta solo se è superata la prova scritta, raggiungendo il punteggio minimo (12/20) per ciascun elaborato. Le materie su cui verte la prova orale sono le seguenti: diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romanoprocedura civilediritto penaleprocedura penale; diritto amministrativocostituzionale e tributario; diritto commerciale e fallimentare; diritto del lavoro e della previdenza sociale; diritto comunitario; diritto internazionale pubblico e privato; elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario; colloquio su una lingua straniera scelta fra le seguenti: inglese, francese, spagnolo e tedesco.

A partire dallo scorso anno sono stati introdotti i supporti informatici nella fase selettiva, infatti la prova scritta si svolgerà con modalità telematiche. Vuoi saperne di più? Ne abbiamo parlato qui

Come preparare l’esame magistratura

I codici e i manuali indispensabili per il concorso magistratura – Dike giuridica
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