Abilitazione guida turistica 2024: analizziamo la recente riforma Cosa sappiamo grazie al nuovo regolamento

 

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6 min di lettura

Abilitazione guida turistica 2024: analizziamo la recente riforma che ha cambiato la normativa. La professione di guida turistica in Italia ha vissuto una svolta epocale. Con l’entrata in vigore della legge 190 del 2023 e del successivo decreto attuativo, il panorama normativo si è profondamente rinnovato, introducendo standard qualitativi più elevati e maggiori tutele per i professionisti del settore. Un’attesa decennale è finalmente giunta al termine, sancendo una nuova era per le guide turistiche italiane. Questa riforma, frutto di un lungo percorso di confronto e dibattito, mira a valorizzare una figura professionale di fondamentale importanza per il nostro Paese, contribuendo a promuovere e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

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Le novità introdotte

La legge 190/2023 introduce una serie di novità significative, tra cui:

  • Requisiti più stringenti per l’accesso alla professione: Per diventare guida turistica sarà necessario superare un esame di abilitazione nazionale, dimostrando solide conoscenze in materie come storia dell’arte, geografia, storia, archeologia e diritto del turismo.
  • Elenco nazionale delle guide turistiche: Verrà istituito un elenco nazionale delle guide turistiche, gestito dal Ministero del Turismo, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e controlli sulla qualità dei servizi offerti.
  • Obbligo di aggiornamento professionale: Le guide turistiche saranno tenute a seguire periodicamente corsi di aggiornamento per mantenere aggiornate le proprie competenze.
  • Tutela della professione: La nuova legge introduce sanzioni più severe per chi esercita l’attività di guida turistica in modo abusivo.
  • Maggiore valorizzazione della figura della guida turistica: La legge riconosce il ruolo fondamentale della guida turistica nella promozione del patrimonio culturale e turistico italiano.

I benefici della nuova normativa

La riforma della professione di guida turistica porta numerosi vantaggi, sia per i professionisti del settore che per i turisti:

  • Maggiore professionalità: Grazie ai nuovi requisiti di accesso e all’obbligo di aggiornamento, le guide turistiche saranno sempre più preparate e competenti.
  • Qualità dei servizi: I turisti potranno beneficiare di visite guidate più informative e coinvolgenti.
  • Tutela del consumatore: La nuova normativa garantisce maggiore trasparenza e tutela dei diritti dei consumatori.
  • Promozione del turismo sostenibile: La legge pone l’accento sull’importanza dell’accessibilità e dell’inclusività dell’offerta turistica.

L’elenco nazionale

Per entrare a far parte dell’elenco nazionale del Ministero del Turismo bisognerà prima di tutto:

  • superare l’esame di abilitazione nazionale (per informazioni leggi il paragrafo sotto);
  • ottenere il riconoscimento della qualifica professionale;
  • essere già abilitati e iscritti agli albi regionali alla data in vigore della legge (il 17 dicembre 2023).

L’albo delle Guide turistiche è suddiviso in due sezioni:

  • coloro che hanno superato l’esame di abilitazione nazionale o già abilitate;
  • coloro che hanno ottenuto il riconoscimento della qualifica conseguita all’estero.

L’elenco nazionale è disponibile sulla piattaforma informatica del Ministero del turismo al seguente link pdf. Gli iscritti potranno svolgere la professione su tutto il territorio nazionale e saranno provvisti di un tesserino di riconoscimento, che include fotografia, numero di iscrizione e codice univoco di identificazione.

L’esame di abilitazione

Per poter entrare a far parte dell’albo sarà necessario superare l’esame di abilitazione che prevede i seguenti requisiti:

  • maggiore età;
  • diploma di laurea triennale oppure della qualifica professionale di guida turistica conseguita negli Stati membri dell’Unione Europea o di abilitazione all’esercizio della professione qualora lo Stato membro dell’Ue la preveda;
  • non aver subito condanne passate in giudicato o applicazione della pena per reato doloso;
  • non aver riportate condanne per abuso di professione, arte, industria, commercio o mestiere;
  • certificazioni della conoscenza di una lingua straniera al livello di competenza C1 del Quadro comune europeo di riferimento.

L’esame abbraccia le seguenti materie: storia dell’arte, geografia, storia, archeologia, diritto del turismo, accessibilità e inclusività dell’offerta turistica, prove linguistiche. Nello specifico consiste in:

  • una prova scritta;
  • una prova orale;
  • una prova tecnico-pratica.

Per partecipare all’esame di abilitazione bisognerà versare un contributo di 10 euro e poi altri di 30 per il rilascio del tesserino personale di riconoscimento. In alternativa alla prova attitudinale, si può scegliere un tirocinio di adattamento sotto la supervisione di una guida turistica abilitata da almeno tre anni.

Le sfide future

Nonostante i numerosi aspetti positivi, la nuova legge presenta anche alcune criticità. Confguide, l’associazione di categoria, ha espresso alcune perplessità riguardo ad alcuni aspetti della riforma, come ad esempio la riduzione dei requisiti di accesso per alcune figure professionali.

Nonostante le criticità, la nuova legge rappresenta un passo avanti importante per la valorizzazione della professione di guida turistica in Italia. Sarà fondamentale monitorare l’applicazione della normativa e valutarne gli effetti nel tempo.

In conclusione, la riforma della professione di guida turistica rappresenta un’opportunità per rilanciare il settore e offrire ai turisti un’esperienza sempre più ricca e coinvolgente. Le guide turistiche, grazie a questa nuova normativa, potranno svolgere un ruolo ancora più importante nella promozione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

Il commento di Confguide

Pur apprezzando la riforma, Confguide-Confcommercio evidenzia tuttavia che “è stata via via depotenziata in questi mesi rispetto all’impianto originario, che conteneva le caratteristiche qualitative che riteniamo necessarie per la figura della guida turistica”. Senza contare il fatto che il regolamento approvato non si applica alle Regioni a Statuto speciale e alle Province autonome e quindi “limita l’efficacia della riforma stessa”. L’Associazione, poi, sottolinea la sua contrarietà “ad alcuni passaggi come la deroga per gli enti del Terzo Settore di effettuare visite guidate senza utilizzare guide abilitate; il titolo di accesso alla professione passato da laurea a diploma e le lingue straniere passate da due a una. Questo perché la guida turistica è una figura professionale del mondo della cultura e aver ridotto i requisiti di accesso determina un abbassamento del livello qualitativo della categoria e comporta una concorrenza non equilibrata tra operatori”.

In ogni modo “la legge 190 e il regolamento attuativo contengono aspetti positivi, come la definizione della professione di guida turistica, l’elenco nazionale, la possibilità di accesso per le guide – per motivi di studio e lavoro – in tutti gli istituti e luoghi della cultura, il divieto di avvalersi di guide turistiche non abilitate, i controlli e le sanzioni”. Detto che “molte delle modifiche introdotte al quadro normativo di settore sono state chieste dall’Europa”, Confguide auspica che “i nuovi legislatori europei possano tutelare maggiormente la categoria delle guide turistiche, a partire dalla previsione di percorsi di studio simili per l’accesso alla professione, per garantire qualità e parità di condizioni operative”.

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