5 min di lettura Vuoi sapere come diventare guida turtistica? La guida turistica rientra tra le professioni che il Codice del turismo (D.Lgs. 79/2011) tratta all’art. 6. Più specificamente, tale articolo afferma che sono professioni turistiche quelle attività aventi ad oggetto la prestazione di servizi di promozione dell’attività turistica, nonché servizi di ospitalità, assistenza, accompagnamento e guida, diretti a consentire ai turisti la migliore fruizione del viaggio e della vacanza, anche sotto il profilo della conoscenza dei luoghi visitati. In realtà manca, nel codice, una specifica definizione del mestiere di guida turistica.
Occorre pertanto fare riferimento alla vecchia legge quadro n. 217/1983 (abrogata dalla L. 135/2001), che dedicava l’articolo 11 al dettaglio delle professioni turistiche e secondo la quale la guida
turistica accompagna persone singole o gruppi di persone nelle visite ad opere d’arte, a musei, a
gallerie, a scavi archeologici, illustrando le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali. E in effetti è questa la definizione che ritroviamo in gran parte della normativa regionale di settore.
Chi vuole diventare guida turistica deve ottenere un’abilitazione che ha validità a livello nazionale, a seguito di esame che si svolge in modo differente in ciascuna Regione.
I doveri di una guida turistica
A dare una indicazione più precisa relativa all’attività della guida turistica è la FEG (Federazione delle guide europee), la quale ne individua i principali caratteri e doveri:
- condurre tour guidati che abbiano le peculiarità richieste dal cliente o indicate nei dépliant pubblicati, con particolare riguardo a tempistica e itinerari;
- instaurare un rapporto cordiale con i turisti/clienti, prestando attenzione alle loro richieste specifiche;
- attenersi ai codici di etica professionale;
- possedere una cultura generale di ampio respiro, che vada dalla storia, geografia, arte, architettura fino alla politica, all’economia, alla religione per arrivare agli aspetti sociologici propri della zona di interesse;
- sapere intrattenere relazioni personali e conoscere le tecniche di comunicazione, quindi anche l’arte di condurre;
- avere una proprietà di linguaggio adeguata e una conoscenza delle lingue fluente.
Come diventare guida turistica: i requisiti
Pur se i requisiti per diventare guida differiscono da Regione a Regione, generalmente quelli
necessari sono i seguenti:
— cittadinanza italiana o di altro Paese UE;
— età non inferiore ai 18 ani;
— mancanza di condanne tra quelle previste dall’articolo 11 TULPS, salvo sia intervenuta riabilitazione;
— diploma di istruzione secondaria di secondo grado o diploma conseguito all’estero che sia ritenuto equivalente dalla competente autorità italiana;
— certificato medico che attesti l’idoneità fisica alla professione;
— conoscenza di almeno una lingua straniera;
— spesso, la residenza nella Regione o Provincia in cui si svolge l’esame.
I bandi di concorso sono aperti a tutti coloro che siano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa regionale. Alla prova scritta segue, per chi la superi, una prova orale. C’è da dire che negli ultimi anni, a causa della elevata selezione dei candidati, alcuni enti locali organizzano dei corsi di preparazione allo svolgimento delle prove d’esame, i quali si concludono con sessioni riservate di esame.
Coloro che superano gli esami devono richiedere il rilascio del tesserino attestante l’abilitazione conseguita. Il tesserino, nel quale sono anche indicate le lingue straniere parlate dalla guida, deve essere esibito durante la propria attività. Non è invece richiesta l’abilitazione per chi operi all’interno di una associazione senza scopo di lucro, come ad esempio il responsabile di un’associazione turistica; in tali casi è sufficiente un documento che attesti il ruolo ricoperto nell’ente.
Come diventare guida turistica in siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico
Per l’esercizio della professione di guida turistica in siti che abbiano un particolare interesse storico, artistico o archeologico, è richiesta — in base a quanto disposto dall’art. 3, co. 3, della L. 97/2013 — una abilitazione specifica. Per ottenere l’abilitazione è necessario essere in possesso di un titolo di laurea almeno triennale.
L’abilitazione
L’esame per il conseguimento della speciale abilitazione deve accertare la professionalità del candidato. Le prove di esame consistono in una prova scritta, una prova orale e una prova tecnico-pratica. Per ogni prova può essere assegnato un punteggio massimo pari a 40 punti e la prova si intende superata se il candidato ha riportato un punteggio pari o superiore a punti 25.
La prova scritta, in lingua italiana, consiste nella somministrazione di quesiti a risposta multipla nelle seguenti materie:
- nozioni generali di legislazione e di organizzazione turistica italiana;
- storia dell’arte italiana con particolare riferimento ai siti oggetto di domanda per la specifica abilitazione.
La prova orale, invece, consiste in un colloquio, in lingua italiana, sulle materie oggetto della prova scritta.
Infine, la prova tecnico-pratica consiste nella simulazione di visita guidata, in lingua italiana, su un sito dell’elenco a scelta della Commissione, anche mediante l’ausilio di un supporto multimediale. L’esame di abilitazione si intende superato solo se sono superate tutte le prove previste.