Riforma Brunetta sui concorsi: no titoli per amministrativi, solo per tecnici esperti Interessati dalla riforma solo per personale tecnico altamente specializzato

 

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Novità per la riforma Brunetta sui concorsi per titoli avviata dal Ministro per la Pubblica amministrazione che, con l’art. 10 del D.L. 44/2021, ha dato origine a non poche polemiche. I concorsi per amministrativi non saranno dunque penalizzati dai titoli e continueranno a svolgersi secondo le modalità ordinarie, anche a regime (ossia post Covid). I prossimi concorsi pubblici continueranno ad essere banditi dunque con le prove preselettive e le prove successive.

Vediamo quali sono le novità della riforma Brunetta sui concorsi titoli con gli emendamenti approvati.

Riforma Brunetta concorsi per titoli: le modifiche all’art. 10

Con la seduta del 12 maggio sono stati approvati alcuni decisivi emendamenti all’art. 10. In particolare, tra gli emendamenti principali rientra il n. 10.100/100 presentato da Bressa, attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che corregge il tiro della norma proprio nella parte relativa ai titoli, già emendato in precedenza.

Il primo emendamento presentato riscriveva la lett. c) prevedendo che per i profili qualificati dalle amministrazioni, in sede di bando, ad elevata specializzazione tecnica o amministrativa, vi fosse una fase di valutazione dei titoli legalmente riconosciuti e strettamente correlati alla natura e alle caratteristiche delle posizioni bandite, ai fini dell’ammissione alle successive fasi concorsuali.

Il nuovo emendamento prevede adesso che 1° comma, lett. c), dell’art. 10 si riferisca – adesso – alle sole posizioni tecniche altamente specializzate e non invece anche alle posizioni amministrative.

Ciò significa che la valutazione dei titoli non riguarderà i profili amministrativi (come i funzionari, gli istruttori e quant’altro), ma solo profili ad elevata specializzazione tecnica.

Consulta i punti della trattazione in seduta

Il testo definitivo della lett. c) è il seguente:

“c) per i profili qualificati dalle amministrazioni, in sede di bando, ad elevata specializzazione tecnica, una fase di valutazione dei titoli legalmente riconosciuti e strettamente correlati alla natura e alle caratteristiche delle posizioni bandite, ai fini dell’ammissione a successive fasi concorsuali;”

Cosa succede adesso?

Il decreto legge sarà convertito in legge con gli emendamenti presentati e in fase di approvazione. La votazione formale e definitiva avrà luogo oggi, 13 maggio.

Si attende inoltre un decreto reclutamento che sarà pubblicato intorno al 20 maggio che conterrà la riorganizzazione e il riordino delle linee principali del reclutamento e dei concorsi pubblici.

E’ più che probabile che subito dopo la conversione del DL in legge (attesa per l’inizio di giugno), gran parte delle amministrazioni riuscirà a pubblicare i bandi di concorso attesi.

 

 

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