Giustizia: concorsi per 16.500 posti. Chi può partecipare? Ammesso il tirocinio art. 73 Le novità sul concorso al Ministero della giustizia

 

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3 min di lettura

Giustizia concorsi e nuovi bandi in uscita: come si procederà? Come già visto in precedenza, tra le diverse assunzioni a tempo determinato previste dal PNRR ve ne sono alcuni mirate al Ministero della giustizia. Tra le nuove assunzioni Giustizia spiccano i 16.500 posti da includere nel cosiddetto Ufficio per il processo per rilanciare la giustizia civile, penale e amministrativa. Dopo aver avuto diversi riscontri, vista la portata della selezione, proviamo a fare chiarezza sui requisiti per partecipare ai nuovi concorsi Giustizia. Il punto sui prossimi concorsi al Ministero della giustizia.

Giustizia e concorsi: quali i bandi?

Tra le novità principali rientra una selezione da 16.500 posti. Il Ministero della giustizia è autorizzato ad avviare le procedure di reclutamento nel periodo 2021-2024, in due scaglioni. Questa è la selezione che riguarda personale da smistare nei diversi uffici giudiziari.

Non ci sarà un bando da 16.500 posti, ma ce ne saranno due distinti: uno sarà pubblicato a breve, il secondo – invece – sarà pubblicato più in avanti.

Giustizia concorsi e requisiti per accedere: chi può partecipare?

Per accedere alle selezioni sono richiesti dei requisiti.

Potranno partecipare alle selezioni, infatti, solo laureati in giurisprudenza, economia e scienze politiche.

Il concorso, dunque, non è aperto a diplomati.

Preselettiva per titoli: cosa si valuta

La selezione prevede una valutazione titoli e una prova scritta.

Se è vero che bastano i requisiti già visti per partecipare, è anche vero che la preselettiva si svolgerà per titoli e l’unica prova scritta prevista potrà essere sostenuta solo da chi raggiungerà un determinato punteggio.

Oltre ai requisiti per accedere alla selezione (laurea), per avere chance di arrivare alla prova scritta si valuteranno i seguenti titoli:

  • votazione relativa al solo titolo di studio richiesto per l’accesso;
  • ulteriori titoli universitari o in ambiti disciplinari attinenti al profilo messo a concorso;
  • eventuali abilitazioni professionali;
  • il positivo espletamento del tirocinio presso gli uffici giudiziari ai sensi dell’articolo 73 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, per il solo profilo di cui all’articolo 1;
  • il servizio prestato presso le Sezioni specializzate su immigrazione, protezione internazionale, libera circolazione nell’Ue, quali research officers, nell’ambito del Piano operativo dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo – EASO, per i soli profili di cui all’articolo 11 e all’articolo 13
    comma 2, lettera h).

A ciascuno di questi titoli sarà attribuito un punteggio e solo coloro che raggiungeranno un determinato punteggio potranno sostenere l’unica prova scritta prevista.

Ufficio per il processo: cosa non si valuta

Dalla lista dei titoli valutabili, si evince che non potranno essere valutati:

  • master di I o di II livello NON universitari (erogati da enti privati);
  • gli anni di servizio generici in P.A.;
  • il servizio civile;

Rimangono dubbi sulla SSPL non essendo stata specificata la scuola di specializzazione.

Ufficio per il processo: quanto durano i contratti

La assunzioni avranno un contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di due anni e nove mesi per il primo scaglione e di due anni per il secondo.

 

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