Assunzioni Pa, perché tanti concorsi tutti insieme: dipendenti pubblici ai minimi storici, Quota 100 Le nuove assunzioni PA 2022 in arrivo: perché tanti bandi tutti contemporaneamente?

 

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3 min di lettura

Assunzioni Pa, perché tanti concorsi tutti insieme: turnover, quota 100 e dipendenti pubblici ai minimi storici. Perché tanti concorsi tutti insieme: turnover, quota 100 e dipendenti pubblici ai minimi storici. Nelle diverse Gazzette ufficiali continuano ad essere pubblicati bandi su bandi per rispondere all’emergenza dipendenti pubblici che ormai persiste da anni. Come riportato anche in occasione della conferenza Forum PA dello scorso giugno, le Pubbliche amministrazioni hanno bisogno di nuovo personale e nuove assunzioni. Non basteranno i concorsi 2021 appena pubblicati, come il concorso Inps, concorso Agenzia delle entrate, concorso Ufficio del processo o il concorso Miur, ma ci sarà bisogno di bandi ulteriori. Come mai questa stagione concorsuale senza precedenti?

Assunzioni Pa e concorsi pubblici

Pubblico impiego ai minimi storici: i numeri

In totale ci sarebbero 3.212.450. Questo è il numero del quadro sul pubblico impiego risalente al 2020 che preoccupa notevolmente le Istituzioni e gli enti deputati a monitorare lo stato di avanzamento del lavoro pubblico. Ciò che preoccupa, oltre al contesto storico determinato dalla pandemia da Covid-19 che ha colpito inevitabilmente anche il settore pubblico, è il numero dei pensionamenti.

Basti pensare che il 58% di chi ha smesso di lavorare nel settore pubblico ha richiesto la pensione anticipata.

Il PNRR chiarisce anche che nel prossimo triennio sono attesi altri 300mila uscite.

Le assunzioni Pa e la fine di Quota 100

Uno degli elementi più importanti nell’analisi delle uscite dalla P.A. è il numero di pensionamenti e, in particolare, lo strumento Quota 100, ossia il sistema di prepensionamento che consente di richiedere l’uscita dal lavoro non appena si accumulino 60 anni di età anagrafica e 40 di anzianità contributiva. Lo strumento di vantaggio, che sta tenendo impegnate le Istituzioni da giorni in tema di legge di bilancio 2022, sembra non avere scampo: il presidente Draghi ha dichiarato che non sarà rinnovato. Ciò potrebbe comportare, negli ultimi mesi, ad un aumento considerevole dei pensionamenti soprattutto da parte dei dipendenti pubblici che potranno sfruttare questa occasione per l’ultima volta entro il 31 dicembre 2021.

I dati: Quota 100 ha consentito il pensionamento anticipato di 180.000 uomini e 73.000 donne nel corso del biennio 2019/2020

Concorsi a tempo determinato PNRR

Il P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è un pacchetto di investimenti, aiuti e riforme nato per fronteggiare l’emergenza Covid-19. E’ stato elaborato dal Governo Draghi ed è stato poi inviato alle Istituzioni dell’Unione europea per accedere al Next generation EU (Recovery Plan), vasto programma di aiuti europei. Tra i diversi ambiti più ritoccati dai progetti di riforma rientrano anche la Pubblica amministrazione, la giustizia, la semplificazione della legislazione e la promozione della concorrenza.

Ecco il motivo per cui sono in pubblicazione migliaia di assunzioni a tempo determinato per portare a termine i diversi progetti richiamati nei Capi e nelle Missioni che si aggiungono ai concorsi ordinari che continuano ad essere banditi.

Per approfondire: leggi l’articolo Perché così tanti concorsi a tempo determinato?

Età media dei dipendenti pubblici troppo alta

L’indagine condotta ha permesso di evidenziare anche un altro dato piuttosto preoccupante: l’età media dei dipendenti pubblici è decisamente troppo elevata rispetto agli standard europei. L’età media dei dipendenti pubblici è di circa 50 anni e il 16,3% degli impiegati pubblici ancora in servizio ha oltre 60 anni. Come fa sapere Repubblica in un articolo, sono 500.000 i dipendenti che ad oggi hanno oltre 62 anni e superano i 183mila quelli che hanno oltre 38 anni di anzianità maturata in servizio nella sola Pa.

Solo il 4,2% dei dipendenti pubblici è under 30.

 

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